“Giostra del Saracino: basta tirarla per la giacchetta della polemica politica”
Le parole del sindaco Ghinelli e del delegato alla Giostra del Saracino Paolo Bertini
“Stupore nel metodo e doverosa replica nel merito. Con questi presupposti ci chiediamo innanzitutto per quali ragioni la Giostra del Saracino sia diventata in questa consiliatura argomento politico. Le interrogazioni con cui il Pd la sta tirando ‘per la giacchetta’ sarebbero di per sé atti nella disponibilità dei consiglieri comunali e dunque legittimi, ma il loro reale scopo è stato smascherato dall’ultima uscita con cui la manifestazione aretina è entrata, suo e nostro malgrado, nell’agone della polemica. Un atteggiamento che contraddice la sana tradizione del passato in cui la ‘neutralità’ della Giostra era rispettata da tutti. Noi, in questa trappola non ci cadremo.
Anche perché quando le considerazioni di parte prevalgono si rischia di perdere lucidità. Non ci spieghiamo altrimenti il riferimento alle ‘segrete stanze’ da dove uscirebbero i nomi dei magistrati. Non c’è bisogno di alcun plurale: la stanza è una, non è segreta ed è anzi la massima sede della trasparenza istituzionale. Stiamo ovviamente parlando del Consiglio Comunale che, in un’ottica di dialettica proficua e non di sterile polemica, è deputato a eleggere i componenti dell’organo suddetto.
E ancora sul Consiglio Comunale, in questo caso nella sua articolazione funzionale, riposa la ragione con la quale intendiamo rispondere all’ultima inesattezza, ovvero che di Saracino non si occuperebbe alcuna commissione. La commissione IV, cultura e turismo, presieduta da Ilaria Pugi, è stata invece investita ogniqualvolta ci sia stata una proposta di delibera da sottoporre al plenum. Dunque, una commissione c’è e i consiglieri comunali vi possono fare conoscenza e discutere preventivamente, così come prevede il regolamento del Consiglio Comunale, ogni argomento che riguarda la Giostra. Senza dover sbandierare spauracchi come un inesistente ostruzionismo di maggioranza. Siamo nel 2024, la guerra fredda non esiste più, non è più di moda. Il dialogo, che in questa città dovrebbe essere più di moda che altrove, è oggi in grado di risolvere i contrasti e le contrapposizioni. Il dialogo. Non le uscite sui giornali”.
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