Notizie Locali Comunicati

San Francesco e Alberto Burri, un incontro prezioso tra cultura e povertà

Tanta gente a Città di Castello: presente anche il vescovo Luciano Paolucci Bedini

Print Friendly and PDF

“In onore dei santi patroni Florido e Amanzio si celebra ancora una volta la testimonianza di chi ha vissuto e offerto se stesso e la propria vita, per il bene e la crescita della Città e del suo popolo”. Il vescovo di Città di Castello, mons. Luciano Paolucci Bedini, apre con queste parole la conferenza “Francesco e Burri, una povertà regale”, nella Cattedrale tifernate proprio di fronte all’installazione dell’opera del maestro Alberto Burri. “Uno spazio sacro – ha continuato il vescovo Luciano -, che accoglie un prezioso incontro che favorisce il confronto tra diversi linguaggi della cultura e le risonanze profonde che ogni animo è capace di ospitare davanti allo splendore della umana povertà”.

Commentando l’iniziativa mons. Paolucci Bedini si è così espresso: “Questo evento congiunto, che vede una originale e coraggiosa collaborazione tra la Fondazione Burri e la Diocesi di Città di Castello, nasce nel tentativo di far dialogare la musica e il canto con la pittura e l’arte dei materiali. La vicenda umana e spirituale di Francesco d’Assisi, di cui i nostri territori sono stati testimoni oculari, grazie agli anniversari che si stanno celebrando, rappresenta una grande l’occasione, anche per l’arte, per scoprire quanto di quelle narrazioni ha ispirato lo sguardo e l’opera degli autori dei secoli seguenti”. Durante il suo intervento, il vescovo Luciano ha toccato anche il tema centrale della povertà: “Laddove la creatura umana sembra spogliata di tutto, completamente depauperata e incapace di riscatto, prende avvio un inedito percorso di ricreazione e di risurrezione, a opera dell’autore stesso della vita”.

Quello della mattinata di sabato 9 novembre è il primo appuntamento dell’iniziativa promossa dalla Diocesi di Città di Castello, dalla Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri e dalla Schola cantorum “Anton Maria Abbatini” per celebrare gli 800 anni dall’impressione delle Stimmate di san Francesco d’Assisi. Alla conferenza “Francesco e Burri, una povertà regale”, oltre al Vescovo della Chiesa tifernate, hanno partecipato mons. Nazzareno Marconi, presidente della Conferenza episcopale marchigiana, il prof. Bruno Corà, presidente Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri, fra Giuseppe Magrino, frate minore conventuale e maestro emerito della Cappella musicale della Basilica papale di San Francesco in Assisi, e il maestro Stefano Ragni, critico musicale.

Il pubblico presente si è dimostrato attento e partecipe, coinvolto dai temi affrontati e dai tanti spunti di riflessione. Il vescovo Nazzareno Marconi ha parlato dell’arte straordinaria del maestro. “Burri racconta una storia – ha detto – di materiali poveri, feriti, lacerati dall’interno, perché possa uscire una ricchezza di vita che deborda. La vita è una realtà troppo grande e misteriosa perché i nostri contenitori umani riescano a contenerla. Così era la vita contadina espressa dal grano raccolto di fresco che lacerava i sacchi consunti dall’uso. Così la vita dell’uomo moderno, che le nostre infinite confezioni di plastica levigata non riescono a trattenere, perché la vita brucia e vuole uscire”.

“Burri ha reso prezioso quel ‘povero’ sacco – ha detto il prof. Corà -, lo ha reso ‘regale’ conferendogli una diversa bellezza e riscattandolo dal suo destino di oggetto da abbandonare. Con la sua capacità artistica, Burri ha ridato un nuovo destino anche alla sua vita di ex prigioniero ed ex medico, dedicandosi alla bellezza dell’arte e della poesia. Ciò che rende possibile avvicinare Burri a Francesco, il ‘santo poverello’ di Assisi è l’aver abbracciato,ancorché diversamente, un emblema di ‘povertà’, veicolo di semplicità e autenticità d’esperienza per una elevazione spirituale”.

Gli interventi si sono chiusi con il contributo del maestro Stefano Ragni che, ha parlato della musica dell’opera “Le stimmate” scritta da fra Giuseppe Magrino. “La musica di Magrino – ha detto Ragni -, nell’oratorio procede per fratture, per contrasti timbrici veementi, batte ritmicamente sugli archi dell’orchestra e produce squarci nei corni, affidando al coro gregoriano, l’assemblea dei Frati minori, la solennità del rito. Volge al finale con una pacificazione sonora che, nella sua dimensione raccolta, sembra additare all’incantesimo del Venerdì Santo wagneriano, quando tutte le ansie si placano e la luce del Divino irrompe sull’assemblea”.

Il prossimo e ultimo appuntamento dell’iniziativa su Francesco e Burri è fissato per domani, domenica 10 novembre alle ore 17. La Cattedrale ospiterà proprio il concerto in onore dei santi patroni Florido e Amanzio “Le Stimmate”, oratorio per soli, coro e orchestra composto da fra Giuseppe Magrino ed eseguito, per la prima volta, dalla Schola cantorum “Anton Maria Abbatini” e dalla Oida – Orchestra instabile di Arezzo. L’opera “Sacco” del maestro Alberto Burri rimarrà esposta fino alle 19 di domenica 10 novembre.

Redazione
© Riproduzione riservata
11/11/2024 12:22:11


Potrebbero anche interessarti:

Ultimi video:

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Bisogna essere registrati per lasciare un commento

Crea un account

Crea un nuovo account, è facile!


Registra un nuovo account

Accedi

Hai già un account? Accedi qui ora.


Accedi

0 commenti alla notizia

Commenta per primo.

Archivio Comunicati

Il Circolo Ricreativo del Chiaveretto diventa inclusivo grazie ad una donazione di TESAR >>>

Presentato il Rapporto diocesano sulle povertà oltre 2100 le persone accolte nel 2023 >>>

Alto Tevere, domani mattina interruzione temporanea al traffico sulla Sp 100 di Pistrino >>>

Nicola Moraldi va in pensione, la targa e il saluto del sindaco di Bibbiena >>>

Ad Umbertide saranno i locali de “La Piattaforma” ad ospitare il cinema Metropolis >>>

"Otto defibrillatori per le Farmacie Comunali di Arezzo" >>>

È successo ancora! E non sarà l'ultimo caso! >>>

Al Comune di Chiusi della Verna il prestigioso Premio Maison des Artistes >>>

Dal 15 novembre il 'piano neve': obbligo di dotazioni invernali anche in E45 >>>

Partecipazione a Sansepolcro per le celebrazioni del 4 novembre >>>