Abbattere le barriere comunicative, corso ad Arezzo per la conoscenza della lingua dei segni
L'obiettivo é di migliorare i servizi a favore delle persone sorde e favorire l’inclusione sociale
Promuovere azioni volte all’eliminazione di ostacoli e barriere comunicative per favorire l’accesso ai servizi delle persone con sordità. È con questi obiettivi che l’11 ottobre, all’auditorium San Donato di Arezzo, si è svolto il primo di una serie di incontri previsti per il 2024 e rivolti al personale dell’Asl Toscana sud est per sensibilizzare sulla conoscenza della lingua dei segni (LIS) e della lingua dei segni italiana tattile (LIST). Un progetto dedicato per rafforzare le competenze del personale che opera in contesti sanitari e sociosanitari e che si svolgerà ancora ad Arezzo il 18 ottobre e a Siena e Grosseto nei mesi di novembre e dicembre.
Il progetto, a cura del Dipartimento dei servizi sociali dell’Asl Toscana sud est, si inserisce nell’alveo della “Programmazione degli interventi a valere sul Fondo per l’inclusione delle persone sorde e con ipoacusia di cui al Decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri” della Regione Toscana e prevede, anche, azioni di sensibilizzazione della cittadinanza sul tema attraverso una manifestazione d’interesse e uso di tecnologie finalizzate all’abbattimento delle barriere alla comunicazione.
«L’evento formativo che si è tenuto ad Arezzo rappresenta un tassello importante e di grande rilevanza sociale per rafforzare la cultura dell’inclusione– spiega la direttrice dei Servizi sociali dell’Asl Toscana sud est, Patrizia Castellucci – Gli aspetti evidenziati durante il corso riguardano, in particolare, il momento dell’accoglienza e il rapporto con il personale sanitario, sociale, amministrativo al fine di migliorare i servizi a favore delle persone sorde e promuovere una reale inclusione sociale».
Alla giornata ha preso parte anche il Presidente provinciale Ens Firenze (Ente nazionale sordi) Roberto Petrone, che ha voluto sottolineare come le persone sorde abbiano il diritto al pieno accesso nei luoghi ospedalieri e nei presidi distrettuali del nostro territorio.
Commenta per primo.