Israele in allerta. Blinken: "L'Iran pronto a colpire"
L'Idf: "Ucciso ministro dell'economia di Hamas"
Israele si prepara all'attacco dell'Iran. Oggi, lunedì 5, rischia di diventare un giorno cruciale nella crisi in Medio Oriente anche se l’alba è passata senza che l’attacco avesse luogo. Proprio in queste ore, secondo informazioni e news provenienti da Tel Aviv e Washington, sarebbe prevista l'azione di Teheran. Lo scenario è delineato dal sito Axios, che cita funzionari americani e israeliani: l'Iran e i suoi alleati sarebbero pronti alla rappresaglia dopo l'uccisione del capo militare di Hezbollah, Fuad Shukr, e del leader di Hamas, Ismail Haniyeh, ucciso a Teheran. E che un attacco sia ormai imminente lo si evince anche dall'ultimo avviso emesso dall'Iran ai piloti (Notam), affinché gli aerei diretti verso le zone del centro, dell'ovest o del nord ovest del Paese, o che si trovano in quelle zone, cambino rotta. Il segretario di Stato Antony Blinken ha confermato al G7 che l'attacco dell'Iran e di Hezbollah contro Israele potrebbe avvenire nelle prossime ore.
Israele: "Ucciso il ministro dell'economia di Hamas"
L'Idf ha intanto annunciato che ieri aerei dell'aeronautica militare hanno ucciso Abdel-Zarii, ministro dell'Economia di Hamas, con un ruolo significativo nella gestione del controllo dell'arrivo di beni umanitari nella Striscia e nella gestione dei mercati controllati dalla milizia islamica. Inoltre, era responsabile della distribuzione di carburante, gas e fondi per le operazioni terroristiche. Secondo l'Idf, "il quartier generale della produzione di armi a Gaza sta lavorando per rafforzare le capacità degli armamenti, tra l'altro attraverso lo scambio di conoscenze con altre organizzazioni terroristiche in tutto il Medio Oriente".
In Iran nessuna frenata
L'Iran, nelle ultime ore, ha respinto gli sforzi degli Stati Uniti e di paesi arabi per mitigare la risposta. Secondo fonti citate dal Wall Street Journal, Teheran non si preoccuperebbe del fatto che la sua risposta all'assassinio di Haniyeh possa portare ad una guerra: d'altra parte, ha preannunciato una "risposta schiacciante" e "una lezione storica" attraverso le parole del capo del Parlamento di Teheran, Mohammad Baqer Qalibaf. "La risposta schiacciante della Repubblica Islamica lascerà un sapore dolce in bocca al popolo e alle forze della resistenza, così come a chi nel mondo cerca la libertà, e farà sì che questo regime, in particolare il suo sostenitore, ovvero gli Stati Uniti, si pentano delle proprie azioni", ha detto Qalibaf in dichiarazioni riportate dall'iraniana Press Tv.
Le minacce iraniane
La "risposta" iraniana, ha minacciato, porterà Israele e Stati Uniti a "cambiare il loro sistema di calcolo in modo da non ripetere l'errore, deleterio per la loro stessa sicurezza e per la pace nella regione". E, ha incalzato, "le nostre potenti forze militari" daranno "una lezione storica al nemico e al loro subdolo sostenitore, gli Stati Uniti".
L'Iran, nonostante i proclami ci tiene a precisare che "non cerca di aumentare le tensioni nella regione". "L'Iran, basandosi sul suo diritto intrinseco fondato sui principi del diritto internazionale di punire l'aggressore, intraprenderà un'azione seria e deterrente con forza, determinazione e fermezza", afferma il portavoce del ministero degli Esteri iraniano Nasser Kanani, aggiungendo che "l'Iran non cerca di aumentare le tensioni nella regione". "Nessuno dovrebbe dubitare della seria determinazione dell'Iran e del suo diritto legale di punire il regime usurpatore israeliano per la sua aggressione e il suo comportamento criminale e avventurista. Finora abbiamo preso le misure politiche e legali necessarie a questo proposito", ha aggiunto Kanani. "Il mondo deve sostenere seriamente e fermamente la punizione dell'aggressore", ha affermato il funzionario della Repubblica islamica, sottolineando che "l'Iran non può essere indifferente alla sua sicurezza nazionale così come alla sicurezza dei suoi alleati, dei suoi amici e della regione".
Le contromisure Usa nella regione
Il capo del Centcom, il Comando centrale americano, Michael Kurilla, arriverà in queste ore in Israele "per finalizzare il coordinamento con le Idf in vista di un possibile attacco iraniano" secondo quanto ha detto una fonte israeliana al giornalista di Axios Barak Ravid.
Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant si è riunito ieri con gli alti funzionari militari e della difesa a fronte del rischio di un attacco iraniano e di Hezbollah. Secondo quanto riportato dal ministero, citato dal Times of Israel, l'incontro è incentrato sugli sviluppi della sicurezza e sulle varie opzioni per contrastare tentativi di attacco da parte dell'Iran e dei suoi alleati. All'incontro hanno preso parte il capo di stato maggiore dell'Idf, il direttore generale del Ministero della Difesa, il vice capo dello Shin Bet, i capi delle direzioni Operazioni, Intelligence e Pianificazione strategica, il capo dell'Aeronautica, il capo del Comando del fronte interno e altri alti responsabili.
Venerdì il Pentagono ha dichiarato che avrebbe trasferito uno squadrone di caccia in Medio Oriente e mantenuto una portaerei nella regione, rafforzando la presenza militare per contribuire a difendere Israele e a salvaguardare le truppe americane.
Israele valuta anche attacco preventivo contro Iran
Israele prenderebbe in considerazione la possibilità di lanciare un attacco preventivo per scoraggiare l'Iran se venisse a conoscenza di prove inconfutabili che Teheran si sta preparando a sferrare un'offensiva: lo scrivono i media ebraici dopo che il premier Benjamin Netanyahu ha convocato ieri sera i capi della sicurezza israeliana per una riunione. Lo riporta ancora il Times of Israel. All'incontro hanno partecipato il ministro della Difesa Yoav Gallant, il Capo di Stato Maggiore dell'esercito Herzi Halevi, il capo del Mossad David Barnea e il capo dello Shin Bet Ronen Bar. Secondo quanto riferito, Israele non sa cosa aspettarsi dall'Iran e dai suoi alleati e sta quindi discutendo un'ampia gamma di opzioni su come rispondere al meglio o prevenire un attacco. Durante l'incontro con Netanyahu, è stata discussa l'opzione di colpire l'Iran come misura di deterrenza, secondo quanto riportato da Ynet, anche se i funzionari della sicurezza hanno sottolineato che una tale mossa sarebbe autorizzata solo se Israele ricevesse informazioni precise che confermino che Teheran sta per lanciare un attacco. Secondo le indiscrezioni, per una simile iniziativa le prove in mano a Israele dovrebbero inoltre coincidere con quelle statunitensi, ma anche in questo caso Israele potrebbe comunque scegliere di evitare la strada dell'attacco preventivo.
Netanyahu: "Pronti a contrastare l'Iran e i suoi lacché"
"Solo una crescente pressione militare sugli assassini di Hamas porterà al raggiungimento di tutti gli obiettivi della guerra, compreso il ritorno a casa di tutti i nostri ostaggi, sia i vivi che i morti" ha detto il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, durante una cerimonia pubblica in cui è intervenuto anche il presidente Isaac Herzog. "L'Iran e i suoi lacchè cercano di circondarci con una morsa di terrore. Siamo determinati a contrastarli su ogni fronte e in ogni luogo - lontano e vicino. Chiunque ci faccia del male pagherà un prezzo molto alto", ha dichiarato Netanyahu.
Israele chiederà "un prezzo molto alto" per qualsiasi attacco contro il Paese" ha detto il premier israeliano. "Israele - ha aggiunto - è in una guerra su più fronti contro l'asse del male dell'Iran" e "colpiamo con forza ognuna delle sue braccia".
Commenta per primo.