Città di Castello, la minoranza critica sull'ennesima variazione di bilancio
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L'opposizione non approva e sottolinea il caso della ex scuola Garibaldi
Elda Rossi, Riccardo Leveque, Tommaso Campagni, Andrea Lignani Marchesani e Roberto Marinelli non approvano l’ennesima variazione di bilancio, la quinta in soli tre mesi, in cui si va a riequilibrare un’ipotetica situazione di sbilanciamento corrente prospettico, intervenendo in modo consistente con avanzo libero, un tesoretto maturato con il rendiconto 2023, per far fronte alle minori entrate e le maggiori spese di quelle previste nel bilancio di previsione 2024, approvato il 14 marzo 2024. Come sottolineato dall’Assessore tale intervento economico è dovuto al verificarsi di importanti cambiamenti relativi a spese su contratti, utenze e nuovi fabbisogni per far fronte ad interventi necessari per il mantenimento del livello dei servizi.
Ma proprio alla luce di tale precisazione c’è da chiedersi: come mai in un bilancio che si definisce di previsione non si conoscano scadenze di contratti, non ci sia un quadro generale degli utenti e non si abbia una visione globale dei fabbisogni relativi ai servizi? Ciò evidenzia una criticità sul piano programmatico e previsionale come si evince dalla forte diminuzione di entrate pari a 1.395.996 euro che vede sì una diminuzione dei contributi statali di 270.000 euro circa, ma determina comunque una forte riduzione di entrate previste pari a 1.125.996 euro, che sono da afferire alla competenza amministrativa dell’Ente Comunale.
Per fare un esempio di quanto detto, tra tutte le voci riportate nella variazione di bilancio, basta citare la situazione dell’Ex Scuola Garibaldi, per la quale verranno investiti 40.000 euro di avanzo libero per prestazioni professionali relative alla progettazione di demolizione del vecchio edificio. Di fronte a tale investimento non possiamo non ricordare che solo un anno fa con toni trionfalistici si comunicava a mezzo stampa che la Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri si sarebbe fatta carico delle opere di demolizione della Scuola Garibaldi e della bonifica dell’area circostante, come pattuito già nel 2018 con il Comune di Città di Castello, per dare seguito all’Accordo di Programma per la realizzazione di Piazza Burri. Come mai allora il Comune di Città di Castello ha comunicato in data 29 luglio 2024 di volersi fare carico delle spese di progettazione di demolizione, quando l’accordo prevedeva che tutto fosse in capo alla Fondazione? E perché allora un’inerzia di 6 anni su un immobile fatiscente, pericolante e di impatto così negativo alle porte del nostro Centro Storico e biglietto da visita della nostra città? Cosa è accaduto tra il Comune di Città di Castello e la Fondazione Palazzo Albizzini? La questione non può passare inosservata e la cittadinanza, visto anche l’impegno economico che ricade sui cittadini, ha il diritto di sapere!
I Consiglieri Comunali
Elda Rossi – Fratelli d’Italia
Riccardo Leveque – Fratelli d’Italia
Tommaso Campagni – Forza Italia
Andrea Lignani Marchesani – Castello Civica
Roberto Marinelli – Lista Civica Marinelli Sindaco
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