Brunello Cucinelli acquisisce nuove aziende

Brunello Cucinelli, il re del cachemire, fino a questo momento aveva fatto numerose acquisizioni, ma non si era mai discostato dal suo “core business”. Le notizie più recenti - scrivono i colleghi di Passaggi Magazine - smentirebbero però questo orientamento. La novità più importante riguarda l’Isa di Bastia, produttrice di arredamenti per bar e supermercati con 700 dipendenti e un giro d’affari da grande azienda: cinque marchi, un fatturato di 130 milioni e rapporti con ben 115 paesi del mondo. Insomma, un vero e proprio gioiello dell’economia umbra. Passaggi Magazine aveva già scritto delle voci insistenti sulle trattative in corso. Ora mancherebbe solo l’ufficializzazione. L’affare sarebbe bello e fatto. Cucinelli acquisterebbe Isa in due tranche: nella prima il 60 per cento e poi, nella seconda, la prenderebbe tutta. La famiglia Giulietti venderebbe perchè – ma queste sono solo voci non confermate – avrebbe improvvisamente avuto problemi di natura finanziaria di cui non si conoscono le ragioni, e perché non regnerebbe al suo interno un’identità di vedute.
La domanda più interessati non riguarda tanto le ragioni dei vecchi proprietari quanto i progetti del nuovo. Perché Brunello Cucinelli ha deciso di comperare un’azienda tanto importante e tanto distante dal fashion? Nessuno sa quale sia la risposta. Più d’uno pensa però che Solomeo sia intenzionato a dirigere almeno in parte la produzione Isa verso l’arredamento di negozi di lusso, a partire ovviamente dai propri, ma non solo. E comunque, anche se non fosse così, l’importanza dell’investimento fa pensare che ci sia la volontà di “diversificare” gli interventi imprenditoriali
Se per Isa sembra fatta, circola già una nuova indiscrezione: il re del cachemire starebbe per acquistare una piccola azienda di restauri architettonici con elevatissima qualità professionale. Questa acquisizione è più facilmente leggibile di quella di Bastia. Cucinelli infatti non solo ha un’importante proprietà personale da manutenere, ma soprattutto sta sempre più allargando il proprio mecenatismo nel campo del recupero dei monumenti. E’ quindi comprensibile che ritenga utile avere a disposizione in proprio elevate professionalità.
Dulcis in fundo, restano da comprendere meglio le ragioni della partecipazione all’ormai arcinoto salvataggio di Giuseppe Colaiacovo (140 milioni, la cifra totale riguardante l’impegno di tutti gli imprenditori intervenuti). E’ solo un aiuto ad un vecchio amico? La spiegazione ufficiale è questa, ma davvero non c’è nessun’altra motivazione?
Le notizie da Solomeo non finiscono qui. E’ di qualche giorno fa la presentazione al Piccolo di Milano di una nuova piattaforma che combina intelligenza umana e artificiale, realizzata da un team interdisciplinare di esperti. Dopo tre anni di lavoro, il risultato è un nuovo sito web che abbandona la struttura tradizionale di pagine e di menu per offrire una navigazione intuitiva e adattiva. L’innovazione è stata accolta con entusiasmo dal capo di Loxottica Francesco Milleri: “Si tratta di un’arca per l’umanità”.
Da non trascurare anche le novità provenienti dal mondo dell’informazione. Dataroom di Milena Gabanelli ha definito Cucinelli un imprenditore esemplare elencandone i motivi: è uno dei pochi che paga tutte le tasse in Italia, salari e stipendi dei suoi dipendenti sono maggiorati del 40% rispetto alla media nazionale, migliora continuamente la qualità della vita nelle sue aziende che sono immerse nel verde e nei giardini, spende una parte dei suoi profitti per valorizzare i luoghi che lo circondano – ha investito più di cento milioni di euri a Solomeo e ha restaurato monumenti importanti di Perugia e di Norcia. Ha infine donato un bellissimo progetto per il recupero di Castelluccio. Gabanelli non ha risparmiato critiche feroci ad altri importanti industriali, ma la sua temuta severità si è fermata alle porte di Solomeo.