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Rinascimento e Contemporaneità: inaugurazione delle nuove sale alla Pinacoteca di Città di Castello

Un nuovo progetto di valorizzazione dei musei e del patrimonio artistico

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Se il 2023 è stato l’anno del Rinascimento con il Cinquecentenario di Luca Signorelli, per Città di Castello il 2024 sarà l’anno della Contemporaneità: venerdì 31 maggio 2024 alle ore 18.00 nell’Ala nuova della Pinacoteca comunale sarà inaugurata la Nuova Sala Nuvolo (Giorgio Ascani), la nuova Sala Bruno Bartoccini e la Event Room, quest’ultima una vera e propria Sala degli Eventi  posta nel cuore del percorso museale, destinata ad ospitare mostre, approfondimenti e installazioni dedicate all’arte contemporanea, accompagnando di fatto il pubblico verso il Centenario della nascita di Nuvolo nel 2026.

Nuove Sale. A darne notizia, l’Amministrazione comunale di Città di Castello sottolineando come questo nuovo progetto di valorizzazione dei musei e del patrimonio artistico sia di nuovo all’insegna della coralità: Assessorato alla Cultura e al Patrimonio, Il Poliedro gestore della Pinacoteca, Archivio Nuvolo e il polo tecnico Franchetti-Salviani, lo storico critico dell’arte Lorenzo Fiorucci e la storica dell’arte Eleonora Reali hanno lavorato ad un’idea di valorizzazione che riproduca lo spirito dell’Anno di Signorelli e coinvolga cittadini e turisti alla scoperta del patrimonio culturale, non solo locale. L’identità artistica del nostro territorio ha il privilegio di muoversi nello spazio di cinque secoli, abbracciando due grandi categorie del pensiero e della creatività umana, il Rinascimento e la Contemporaneità. Siamo molto orgogliosi di avere trovato una risposta entusiasta e di grande da parte sia di Paolo Ascani e Giada Tofanelli che come Archivio Nuvolo hanno allestito la nuova Sala dedicata Giorgio Ascani, nella quale ha trovato valorizzazione anche l’opera conosciuta come Scacco e a lungo esposta nei locali dell’Azienda Politicadi promozione turistica. Per il coordinamento del progetto, ringraziamo lo storico dell’arte Lorenzo Fiorucci, che ha curato la nuova Sala Bartoccini, ora nella cosiddetta Sala delle vetrate, che sarà visibile anche dalla corte di Via della Cannoniera. Infine la novità della Sala degli eventi, la Event room, che ospiterà mostre ed iniziative dedicate al patrimonio classico e recente della città, ai suoi autori, focus sui maggiori artisti, critici e collezionisti del novecento e contemporanei, esplorando contaminazioni tra i generi e sperimentazioni. La prima mostra è un omaggio al senso dell’arte e all’amore per l’arte della città: con il titolo Collezionismo Tifernate. Pistoletto, Dottori e gli altri del Lascito Pillitu, a cura di Eleonora Reali, la Event Room esporrà, per la prima volta fuori dallo Studio, opere pittoriche e ceramiche del Lascito Pillitu, tra cui un’opera di Pistoletto, quadri di Dottori e Schifano, le ceramiche di Cagli, un modo per avviare la conoscenza sulla storia del collezionismo locale e che sarà allargato lentamente ad altre realtà”.

Virtual tour. Un aspetto qualificante del progetto è la documentazione digitale delle iniziative, alimentando un archivio del Contemporaneo accessibile online: siamo particolarmente contenti che tali materiali saranno prodotti dagli studenti, grazie alla collaborazione con il polo tecnico Franchetti-Salviani, che attraverso i docenti Marta Davanzati e Fabio Pincardini, realizzeranno dei virtual tour, a fini promozionali, prolungando la possibilità di vedere le mostre della Event Room anche dopo la loro naturale conclusione direttamente dal sito della Pinacoteca.

Sala Nuvolo. Dal 2015 la sezione Arte Contemporanea della Pinacoteca Comunale ospita “Sala Nuvolo”, il primo allestimento prevedeva solo otto opere degli anni Cinquanta e Sessanta. Nel 2018 l’Archivio Nuvolo propone l’esposizione di tutte e quindici le opere donate dalla famiglia Ascani più una inedita di proprietà del Comune, acquistata a fine anni Cinquanta quando, incoraggiato dall’importanza che Città di Castello stava assumendo nel panorama artistico del Dopoguerra, pensava già a una Galleria d’Arte Moderna comunale.  Seppur mantenendo gli stessi spazi, questa prima riorganizzazione permetteva al visitatore di avere una prospettiva completa del lavoro del Maestro Nuvolo e dell’evoluzione che, la sua ricerca e la sua tecnica serigrafica, ha avuto da inizio anni Cinquanta con le prime Serotipie, a metà di quelli Novanta con Aftermandelbrot e Genesi.

“L’importante occasione data dall’Amministrazione Comunale di spostarci in una sala più ampia all’interno del Museo, non poteva essere ignorata”, dichiara Paolo Ascani in rappresentanza di Archivio Nuvolo. “Prima di tutto perché è possibile inserire nell’esposizione un’altra opera del Comune molto importante sia per dimensioni che per storicità; Senza titolo (Scacco) era infatti stato donato da Nuvolo all’amico Aldo Riguccini De Rigù, anche lui importante artista tifernate, per il suo studio e poi esposta nella sede dell’(ex) Ente Autonomo per il Turismo, già nel 1957. In secondo luogo questa nuova sala e la nuova collaborazione tra Archivio e Municipio per progetti futuri è l’inizio di una programmazione di eventi che ci accompagneranno al 2026, anno del Centenario della nascita del Maestro Nuvolo”.

Sala Bartoccini ed Event room. L’operazione di riallestimento si sviluppa su diverse sale: la sala Nuvolo, intitolata al tifernate Giorgio Ascani (1926-2008), sodale di Alberto Burri nei ruggenti anni romani e originale inventore della pittura serigrafica, accoglie una selezione di opere donate al comune dall’Archivio Nuvolo, responsabile del nuovo allestimento, che rende conto dell’intera produzione dell’artista a partire dalle serotipie degli anni Cinquanta fino agli ultimi esiti della sua ricerca. Nuovo allestimento, curato da Lorenzo Fiorucci, anche per la sala dedicata al pistrinese Bruno Bartoccini (1910-2001), scultore tra tradizione e modernità: le vibranti sculture rappresentanti figure femminili e maschili e piccoli animali da cortile, donate al comune dallo stesso artista, sono ora collocate nella loggia vetrata al pianoterra della Pinacoteca, in un suggestivo dialogo tra interno e esterno. Nella sala degli eventi prende avvio la prima mostra temporanea dal titolo “Collezionismo tifernate. Pistoletto, Dottori e gli altri del Lascito Pillitu”, a cura di Eleonora Reali, che espone una selezione di ceramiche, dipinti e serigrafie provenienti dallo Studio Meroni Pillitu, donato al comune nel 2013, offrendo un interessante spaccato dell’arte del Novecento e del peculiare gusto collezionistico di Paola Pillitu, istitutrice del lascito.

Il progetto di riallestimento della sezione contemporanea della Pinacoteca, patrocinato dal Comune di Città di Castello, ha coinvolto anche le scuole del territorio, in particolare l’Istituto Tecnico Franchetti Salviani, indirizzo Costruzioni, Ambiente e Territorio TecnoCAT geometri, che ha provveduto a fare rilievi, restituzioni grafiche e digitalizzazioni delle stanze interessate al fine di conservare la memoria storica dei precedenti allestimenti e testimoniare l’avvio di questa nuova fase.

 “La Pinacoteca di Città di Castello sta diventando dunque sempre più un compendio della nostra identità culturale: contestualmente alle nuove Sale, il museo ospita il restauro della Pala di Santa Cecilia a cura di Paolo Pettinari, grazie al supporto di Università telematica E Campus, attraverso Art Bonus, la mostra dei 150 anni di Alice Hallgarten, la mostra Infra formae di Fabio Mariacci ed Elio Mariucci e le installazioni di Vis à vis di Helidon Xhixha”.

Inaugurazione: venerdì 31 maggio ore 18:00 presso Pinacoteca comunale di Città di Castello. Orari di apertura: da martedì a domenica, 10:00-13:00 / 15:00-18:30, info e prenotazioni tel. 075-8554202 mail cultura@ilpoliedro.org

Scheda Città di Castello

Città di Castello, la porta dell’Umbria, tra il Rinascimento e Contemporaneità. con SIGNORELLI Raffaello, Burri, il cammino di Francesco e tartufo tutto l'anno. 

Città di Castello è un’oasi di Rinascimento nell’Umbria medievale: i palazzi del centro storico sono un’eredità della signoria Vitelli che le impresse l’impronta rinascimentale immediatamente percepibile per chi entra in città da Piazza Garibaldi dove la famiglia fece costruire la sua reggia, Palazzo Vitelli a Sant’Egidio, affrescato con cicli guerreschi da Prospero Fontana, il Doceno e Pomarancio. Fu invece il Vasari a disegnare la facciata di Palazzo Vitelli alla Cannoniera, dimora coniugale dei Vitelli, che oggi ospita la Pinacoteca comunale, seconda galleria dell’Umbria, nella quale è custodito lo stendardo della Santissima Trinità di Raffaello, che nel suo apprendistato dipinse qui anche lo Sposalizio della Vergine e la Crocifissione Du Mond, il Martirio di San Sebastiano e la Pala di Santa Cecilia di Luca Signorelli. Città di Castello è anche la patria delle arti contemporanee grazie all’eredità che Alberto Burri, maestro dell’Informale, ha lasciato alla sua terra d’origine. Tre musei, la Collezione Burri e gli Ex Seccatoi del tabacco, il Museo della Grafica accolgono una selezione delle sue opere e dei cicli più famosi. Presto una piazza, disegnata dallo stesso Burri negli anni Ottanta, avrà il suo nome e rappresenterà uno dei maggiori esempi di architettura urbana su scala mondiale.

Nella rete museale tifernate (questo il singolare toponimo della città) anche il Museo del Duomo (Rosso Fiorentino) con preziosi esempi di antica arte sacra, la Collezione tessile Museo di Tela Umbra, dono dei baroni Franchetti, ottocentesche figure di filantropi legati a Maria Montessori, che qui sperimentò e pubblicò la prima edizione del suo Metodo nel 1909. La Tipografia Grifani- Donati è museo vivente all’arte della stampa. Della vocazione agricola incentrata sul tabacco il Museo delle tradizioni popolari offre riproduzioni in scala di oggetti e ambienti presso il Centro Garavelle, dove si può visitare Malakos, la più grande collezione privata di conchiglie in Europa nella quale sono custoditi circa 600mila esemplari provenienti dai maggiori ecosistemi mondiali.

La rete museale MUA, www.rimaltotevere.it, che riunisce gli otto comuni dell’Alto Tevere e oltre 20 strutture museali, ogni anno propone un itinerario di valorizzazione delle diverse attrazioni culturali del territorio, attraverso iniziative congiunte con la vicina Toscana, in particolare Cortona, città nativa del Signorelli, di cui l’Alto Tevere custodisce undici tra le sue opere maggiori. La rete oltre all’informazione offre anche servizi per il visitatore, tra i quali la possibilità di prenotare on line biglietti, visite, ristoranti ed alberghi.

Se dal punto di vista architettonico, Città di Castello significa il Rinascimento, dal punto di vista naturalistico l’acqua è il suo elemento. Il parco fluviale sul Tevere lungo quasi venti chilometri e la sorgente termale di Fontecchio, già nota in epoca romana, hanno plasmato in modo inedito lo skyline della città e sono l’eredità, sopravvissuta ai millenni, del Lago Tiberino, l’invaso che all’epoca dei dinosauri si stendeva su tutta l’Italia centrale.

Città di Castello da non perdere: in estate quando il comune si anima con un ricco programma di eventi culturali, esposizioni, rievocazioni e spettacoli teatrali che si chiude a settembre con il Festival delle Nazioni; in autunno con la Mostra del Fumetto, a Natale con la Mostra internazionale di arte presepiale. Città di Castello è una delle principali tappe dei percorsi religiosi di San Francesco e Santa Veronica e della Memoria. 

Redazione
© Riproduzione riservata
27/05/2024 12:19:09


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