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Il pensionato: una grande risorsa per la collettività

La pensione non deve mettere a riposo cuore e cervello o ridurre il desiderio di costruire

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Da circa un anno sono a “libro paga dell’Inps”, avendo raggiunto la pensione, ma cosa è cambiato nella mia vita? Diciamo poco in termini di impegni, molto nel modo in cui li gestisco. Non sono sicuramente il classico pensionato, casa, divano e bar, una vita di questo tipo mi porterebbe in breve tempo alla depressione. Sono da sempre una persona iperattiva, un sognatore che ama in maniera viscerale la città in cui è nato, vissuto e lavorato e proprio per questo sto “vagliando” tutta una serie di proposte che mi sono state fatte dal grande mondo associativo di Sansepolcro. Avendo già molti impegni e considerando il mio carattere, non certo facile, in quanto avendo fatto l’imprenditore per tanti anni, mi piace la concretezza e odio le chiacchiere, le polemiche e il gossip, prima di dare la mia disponibilità mi piace capire. Non nascondo che ricevere proposte di collaborazione mi gratifica molto e sul fatto che alcuni mi dicono “hai un brutto carattere, ma gli attributi non ti mancano e in quello che fai ci metti il cuore” non mi offende ma mi lusinga. Alla mia età non devo fare il “piacione”, cosa che non ho mai fatto nemmeno quando ero giovane, figuriamoci ora, ma sposo la filosofia di un mio caro amico “alla nostra età devono essere gli altri a piacere a noi”. Il fatto di definire i pensionati degli “anziani” è completamente sbagliato, noi sessantenni, grazie alla qualità della vita che abbiamo vissuto e un’aspettativa di vita in salute decisamente più lunga, rispetto ai nostri genitori, possiamo contare su una forma fisica e risorse cognitive ancora ottimali. Siamo una generazione chiamata a cambiare le carte in tavola degli assetti della cosiddetta società civile e dobbiamo cercare di costruire una nuova immagine per quella fase di vita dopo i 60 anni che si sta allungando sempre di più. Nella mia esperienza professionale mi è capitato spesso di incrociare esempi positivi di questo “lavoro” del pensionato, per esempio l’impegno nel volontariato, ma anche una nuova disponibilità nella cura famigliare, come nel mio caso dove da anni accudisco i miei anziani genitori, con l’aiuto fondamentale di mia moglie. È proprio la questione della cura di noi stessi e degli altri a rappresentare un elemento cruciale nella possibilità di vedere nell’andata in pensione un nuovo inizio e non un percorso di chiusura. La pensione non deve mettere a riposo cuore e cervello e nemmeno ridurre il desiderio di costruire, di essere utili e di apportare un contributo a sè e agli altri, ma un’occasione per crescere. In questo periodo della nostra vita è importante lavorare per le generazioni future apportando le nostre conoscenze, i nostri saperi e la nostra voglia di fare. Possiamo permetterci, dopo aver lavorato una vita, di metterci a disposizione del prossimo in forma gratuita, quindi consiglio a tutti i miei “colleghi” pensionati di avvicinarsi al mondo del volontariato e dell’associazionismo, di qualsiasi genere, che sia sociale, culturale o sportivo, l’importante è farlo con il cuore e la voglia di fare nuove esperienze, perché nella vita non si finisce mai di fare esperienze o di apprendere cose nuove, un po' come diceva Virginia Woolf: “Continuerò a cercare avventure, a cambiare, ad aprire la mente e gli occhi, e a rifiutarmi di essere etichettata. Tutto sta nel liberare il proprio io, lasciare che trovi la sua dimensione, senza impedimenti”. Personalmente nelle prossime settimane scioglierò le mie riserve nel dare risposte a coloro che mi hanno interpellato e se mi sarà concesso (i grandi progetti richiedono un lavoro di squadra) mi piacerebbe iniziare a lavorare a delle progettualità da regalare a Sansepolcro e a tutta la Valtiberina.

Domenico Gambacci
© Riproduzione riservata
30/04/2024 17:30:45

Punti di Vista

Imprenditore molto conosciuto, persona schietta e decisa, da sempre poco incline ai compromessi. Opera nel campo dell’arredamento, dell’immobiliare e della comunicazione. Ha rivestito importanti e prestigiosi incarichi all’interno di numerosi enti, consorzi e associazioni sia a livello locale che nazionale. Profondo conoscitore delle dinamiche politiche ed economiche, è abituato a mettere la faccia in tutto quello che lo coinvolge. Ama scrivere ed esprimere le sue idee in maniera trasparente. d.gambacci@saturnocomunicazione.it


Le opinioni espresse in questo articolo sono esclusivamente dell’autore e non coinvolgono in nessun modo la testata per cui collabora.


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