La rete ospedaliera aretina fondamentale per abbattere le liste di attesa
Risposte veloci per il trattamento chirurgico dell’ipertrofia prostatica e del tumore della vescica.
La rete ospedaliera come risorsa per abbattere le liste di attesa per il trattamento chirurgico dell’ipetrofia prostatica e del tumore alla vescica. Grazie all’organizzazione di sedute operatorie presso gli ospedali periferici di Sansepolcro e di Bibbiena il Reparto di Urologia, diretto dal dr. Filippo Annino, ha infatti ampliato l’offerta chirurgica spostando nelle due strutture ospedaliere quella casistica che ad Arezzo, fatica a trovare uno spazio operatorio sufficiente.
Uno sforzo organizzativo che ha visto scendere in campo la Direzione di Presidio Ospedaliero e la dr.ssa Barbara Innocenti, gli specialisti chirurghi, gli anestesisti, le centrali di preospedalizzazione e i reparti di degenza chirurgica degli ospedali di Arezzo, Sansepolcro e Bibbiena.
«Da alcuni anni all’ospedale S. Donato alcune linee di interventi chirurgici urologici soffrivano di liste di attesa particolarmente congeste, in linea quanto avviene per quelle attività su tutto il territorio nazionale – spiega il dr. Filippo Annino Direttore f.f. Urologia Ospedale Arezzo -. Mi riferisco agli interventi endoscopici per patologia prostatica benigna (le TURP), che potevano raggiungere tempi di attesa anche superiori a due anni».
«Da qui la scelta di ampliare l’offerta chirurgica utilizzando le sedi ospedaliere periferiche – prosegue il dr. Annino – che ci ha permesso di portare a meno di 2 mesi il tempo di attesa del trattamento endoscopico con TURP bipolare, raggiungendo una tempistica fra le migliori sul territorio nazionale, sia nell’ambito delle strutture pubbliche che private. L’utilizzo delle sedi periferiche ha consentito, inoltre, l’abbattimento dei tempi di attesa anche per gli interventi più complessi come i grandi adenomi prostatici e della calcolosi complessa che per motivi tecnici di strumentazione vengono eseguiti solo ad Arezzo, e non possono essere effettuati negli ospedali periferici. Grazie alla nuova organizzazione è stato possibile portare a 6 mesi i tempi di attesa massimi per questo tipo di interventi».
«In parallelo la nuova organizzazione - prosegue il dr. Annino - ci ha permesso di ottenere anche il rispetto degli interventi endoscopici in classe A per tumore della vescica e la garanzia di presa in carico di patologie benigne, che solitamente hanno a disposizione pochi spazi chirurgici, quali l’idrocele, la fimosi in regime di anestesia ed altri interventi in regime di Day Surgery.
Questa nuova organizzazione ha garantito la possibilità di gestire presso il S. Donato maggiori spazi per la chirurgia più complessa. Relativamente all’attività oncologica i risultati raggiunti sono soddisfacenti, visti i tempi eccellenti per il trattamento dei tumori in classe A gestiti nei 30 giorni di attesa ed ottimi tempi per le classi B».
Grazie agli spazi disponibili e alla grande esperienza ultradecennale l’equipe chirurgica dell’Urologia del San Donato attualmente è in grado di operare ogni settimana 11-12 pazienti urologici con il robot daVinci. Volumi di attività che nel 2023 hanno permesso al reparto, guidato oggi dal dr. Filippo Annino, di raggiungere il record di 330 interventi di robotica. Grazie a questa organizzazione nel 2023 sono stati oltre 1750 gli interventi effettuati, 400 in più rispetto al 2022, con 529 interventi effettuati fra Bibbiena e San Sepolcro nel 2023.
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