Il marito di Guerrina Piscaglia, uccisa dal prete a Badia Tedalda, chiede il risarcimento danni
Sentiti dal giudice due testimoni: zia Rosa e il giornalista di Chi l'ha visto? Giuseppe Pizzo
Sono passati dieci anni da quando il piccolo comune della Valtiberina, Badia Tedalda, fu travolto da una notizia di cronaca che fece il giro d'Italia: la morte di Guerrina Piscaglia uccisa dal prete del quale era innamorata. Il marito Mirco Alessandrini in tribunale ad Arezzo ascoltato dal giudice per la causa contro la Chiesa e l'Ordine dei Frati Premostratensi per il risarcimento. Sentiti dal giudice Fabrizio Pieschi due testimoni: zia Rosa e il giornalista di Chi l'ha visto? Giuseppe Pizzo per riferire sulla sofferenza dei familiari conseguente alla scomparsa della donna, il 1 maggio 2014, a Cà Raffaello nel comune di Badia Tedalda. L'azione legale è promossa dal marito e dal figlio disabile della coppia, rappresentati dagli avvocati Nicola Detti e Francesca Faggiotto. In carcere, a Rebibbia, padre Graziano (Gratien Alabi) sconta 25 anni di reclusione per omicidio volontario e distruzione di cadavere. Non ha mai confessato. Diocesi di Arezzo e Ordine dei Premostratensi, citati per danni, escludono che possano esserci responsabilità oggettive nell'accaduto sostenendo che ogni religioso è responsabile personalmente delle proprie azioni. Analoga causa, con la stessa richiesta di un milione, è in corso al tribunale di Arezzo da parte del ramo familiare Piscaglia: sorelle e nipoti della donna. Il corpo della Piscaglia, che aveva 49 anni, non è stato mai ritrovato. In tribunale per l'udienza civile oltre a Mirco Alessandrini e i testimoni, i suoceri della donna, Benito Alessandrini e Giovanna Cremoni. Anche ieri i familiari hanno rilanciato la richiesta a padre Graziano affinché dica la verità Furono i carabinieri di Arezzo e la procura a inchiodare il prete con tabulati telefonici e altri riscontri dopo mesi di depistaggi.
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