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Garibaldi a Citerna. Il passaggio dell'Eroe dei Due Mondi in Alto Tevere Umbro

In arrivo la mostra che durerà da marzo a novembre 2024

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E’ arrivato ieri, venerdì 16 febbraio, nella casa comunale il quadro “Garibaldi accolto nel convento dei Cappuccini a Citerna” di Domenico Lombardi. L’opera, situata presso la Pinacoteca Comunale di Città di Castello, è stata prestata dal comune tifernate, proprietario della stessa. Un sentito ringraziamento da parte del sindaco di Citerna, Enea Paladino “Al sindaco di Città di Castello, Luca Secondi e all’assessore alla cultura, Michela Botteghi, per l’attenzione e la generosità mostrati”.

“Siamo al lavoro per l’organizzazione della mostra-evento su Giuseppe Garibaldi che partirà a marzo e si concluderà il 3 novembre 2024 – ha spiegato il primo cittadino – un quadro, quello di Lombardi, che ha un particolare legame con il nostro comune, rappresenta infatti l’esatto momento nel quale l’eroe dei due mondi fa il suo ingresso nel nostro territorio, entrando nel Convento dei Cappuccini con i suoi compagni e la moglie Anita, figura che si distingue perfettamente nell’opera. Nello sfondo la fortezza di Citerna, il tutto a rappresentare i fatti storici avvenuti tra il 24 e il 27 luglio del 1849 con Garibaldi in fuga da Roma”.

“La valorizzazione della storia e dell’arte del nostro borgo sono sempre stati obiettivi perseguiti da questa amministrazione con grandi risultati - ha concluso il sindaco - Il luogo prescelto per la collocazione dell’opera di Lombardi, la sala del Consiglio Comunale, è per dare massima visibilità, attenzione ed importanza alla figura dell’eroe”.

 

Garibaldi a Citerna (24, 25, 26 luglio 1849).

Giuseppe Garibaldi, caduta la Repubblica Romana, era partito da Roma sulla sera del 2 luglio 1849 dirigendosi con le truppe dei suoi volontari verso altre regioni, dove pensava di costituire un governo italiano. Passò per Monterotondo, Poggio Mirteto, Terni, Todi, Orvieto, perseguitato dai francesi. Se ne venne a Montepulciano fino ad Arezzo, dove trovò di fronte le truppe austriache. Qui voleva soggiornare un po' per ristorare i suoi, affaticati dalla fuga, ma ottenne appena qualche cosa da mangiare: ospitalità non fu loro concessa. Intanto i nemici premevano da ogni parte; per cui Garibaldi imboccò la vallata dello Scopetone che conduce a Città di Castello, e giunto a Ville di Monterchi vi si fermò alcune ore; poi per maggior sicurezza prese rifugio sulle colline di Citerna, «luogo forte per natura e atto alla resistenza se i nemici lo avessero raggiunto ed assalito». D. Ugo Bassi con l'ufficiale Zambianchi andò a Città di Castello con 9 soldati a cavallo e chiese al Gonfaloniere Amilcare Mattiucci 2000 razioni per le truppe garibaldine dirette colà. Le razioni però non furono consegnate per il sopraggiungere degli Austriaci. Cosicché Garibaldi pose la sede del suo Stato Maggiore proprio nel Convento dei PP. Cappuccini. Ivi ricevette una delegazione Castellana, venuta a vedere il tanto celebrato Generale. Erano arrivati da pochi minuti, quando sulla porta del convento si presentò il padre Bassi, il quale con molta cortesia li salutò e domandò loro se fossero Citernesi. Saputo che invece erano Castellani, disse: «Passate pure. Se lo desiderate, vi condurrò dal Generale».

Garibaldi stava dunque con i suoi Ufficiali nel conventino dei PP. Cappuccini, mentre sua moglie Anita andò ospite d'una famiglia Citernese, in una casa, situata presso Porta Fiorentina, che il terremoto del 1917 ha distrutta. Sulla muraglia, di fronte alla casa ora ricostruita resta ancora murata la lapide che nel 1882 Citerna inauguro a ricordo e che dice cosi:

QUESTO UMILE OSTELLO - ACCOLSE NEL LUGLIO MDCCCXEIX GIUSEPPE GARIBALDI - E LA SUA ANITA - OGGI VI AGOSTO MDCCCLXXXII - IL MUNICIPIO DI CITERNA - POSE QUESTA MEMORIA - E NON AGGIUNGE PAROLA - PER NULLA TOGLIERE ALL'ELOQUENZA - DI TANTO RICORDO.

Tra il 25 e il 26 luglio erano giunti a Città di Castello 800 soldati austriaci e nella notte sul 26 ne erano giunti altri 400 e più ancora se ne aspettavano; mentre da Firenze erano giunti ad Arezzo 5000 Austriaci, dei quali 2000 subito si erano diretti verso le Ville Monterchi, sulle tracce di Garibaldi. Avvennero qua e là alcuni piccoli scontri di piccoli reparti, come sul ponte della Sovara, fra garibaldini e austriaci; i feriti furono ricoverati nella Chiesa di S. Francesco di Citerna. A tali nuove Garibaldi non sapeva che partito pigliare, e tanto per non essere preso alla sprovvista diede ordine di piazzare sul muraglione di Citerna che regge l'antica Rocca verso Monterchi un cannone; ma poi, al pensiero di rimanere accerchiato, tentò di fuggire e ordinò ai suoi di partire. Lasciò così Citerna la notte del 26 luglio, dirigendosi verso Bocca Trabaria, arrivando a S. Giustino all'alba del giorno 27.

Redazione
© Riproduzione riservata
18/02/2024 07:15:22


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