"Detenuti scontino la pena nel loro Paese": il patto della Meloni con la Romania
Siglati sette documenti d'intesa sui principali argomenti strategici, dalla sicurezza al turismo
L'Italia di nuovo protagonista in Europa. Nell'ordierno vertice intergovernativo, il premier Giorgia Meloni ha siglato una dichiarazione congiunta con il primo ministro romeno Marcel Ciolacu: al centro dell'accordo, la cooperazione nel settore della pubblica sicurezza e il contrasto ai fenomeni criminali, con particolare riferimento alla tratta degli essere umani e all'immigrazione clandestina. "Vogliamo rafforzare la nostra cooperazione per combattere il terrorismo, le minacce alla cybersicurezza, la criminalità organizzata. Ringrazio il primo ministro Ciolacu anche per la collaborazione e la piena disponibilità mostrata in materia di giustizia", ha affermato Meloni a margine del vertici. E poi: "Sono tanti i punti che abbiamo condiviso tra i nostri ministri, non li citerò tutti, ma crediamo per esempio che sia importante la sfida che riguarda la possibilità che i detenuti condannati in via definitiva nei rispettivi Paesi possano scontare la pena nel Paese di origine".
Italia-Romania, il vertice
Il premier ha osservato che da tredici anni Italia e Romania non si incontravano in un vertice, sottolineando così il valore dell'odierna occasione. Sulla base di quelle premesse, i due Paesi hanno siglato un memorandum di collaborazione imprenditoriale e sulle startup, anche alla luce della elevata esperienza italiana nel settore e della vitalità delle pmi romene. E gli accordi firmati a Villa Pamphilj si sono estesi poi ad altri ambiti strategici. "La presenza italiana in Romania è fondamentale in tanti comparti strategici. E lo stesso vale per l'Italia con la comunità romena che è la più numerosa nel nostro paese, con oltre un milione di persone e offre alla nostra comunità un contributo importante", ha affermato Meloni, alla quale il primo ministro romeno Ciolacu è andato incontro con un mazzo di rose bianco.
Giustizia, difesa, imprese: i temi degli accordi
"Il vertice Italia-Romania rafforza ulteriormente la nostra amicizia, amplia la nostra collaborazione a nuovi settori di interesse comune. Abbiamo appena siglato una dichiarazione congiunta molto significativa che amplia la portata del nostro partenariato strategico, delineando nuovi obiettivi e priorità condivise", ha spiegato Meloni nelle dichiarazioni congiunte con il primo ministro romeno, annunciando la "sottoscrizione da parte dei nostri ministri di sette tra memorandum d'intesa, intese tecniche e lettere d'intenti, documenti che interessano settori molto importanti: difesa, cooperazione di polizia, giustizia, start up, cooperazione nel settore dell'energia nucleare, la cybersicurezza, il turismo, la protezione civile, la formazione dei funzionari pubblici".
Sicurezza, cosa prevede l'intesa
In particolare, nell'accordo relativo alla sicurezza, si legge: "Italia e Romania ribadiscono il loro impegno a rafforzare la cooperazione nel settore della pubblica sicurezza, proseguendo negli sforzi congiunti per combattere il terrorismo e la criminalità, in particolare la criminalità organizzata transnazionale. Le Parti rafforzeranno il dialogo politico sulle questioni di ordine e sicurezza pubblica e cooperazione di Polizia sui temi di comune interesse dell’agenda Ue...". Le parti - recita poi il documento, in un altro passaggio - "svilupperanno e consolideranno ulteriormente le iniziative comuni per combattere i gruppi della criminalità organizzata coinvolti nei diversi traffici illegali, con particolare riguardo alle reti transnazionali coinvolte in tratta di esseri umani, immigrazione clandestina, traffico di droga, traffico di migranti e traffico di rifiuti".
"Condannati scontino pena nei Paesi d'origine"
Particolare attenzione sarà dedicata al contrasto della domanda di servizi che facilitano lo sfruttamento delle vittime della tratta, e, in particolare, al contrasto del fenomeno dello sfruttamento sia sessuale che lavorativo delle vittime di tratta. Tra i punti centrali degli accordi sul fronte della giustizia, il fatto che i detenuti condannati in via definitiva scontino la pena nel Paese d'origine. "Questa misura, che da sempre rappresenta un punto programmatico della politica di Fratelli d'Italia, avrà un'incidenza rilevante sia sotto il profilo della sicurezza nazionale, sia riguardo al sovraffollamento carcerario, che è una delle principali problematiche del sistema penitenziario italiano", commenta con soddisfazione Fratelli d'Italia attraverso il proprio capogruppo alla Camera, Tommaso Foti.
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