Caso Regeni, rinviati a giudizio gli 007 che lo hanno torturato e ucciso
Il governo è parte civile. La madre: "Oggi è una bella giornata"
"Ringraziamo tutti, oggi è una bella giornata". Lo ha detto Paola Deffendi, madre di Giulio Regeni, nell'apprendere che il Gup di roma ha rinviato a giudizio i quattro 007 egiziani, Tariq Sabir, Athar Kamel Mohamed Ibrahim, Uhsam Helmi, Magdi Ibrahim Abedal Sharif, accusati del sequestro e dell'omicidio del ricercatore italiano avvenuto al Cairo tra il gennaio e il febbraio del 2016. Il processo è stato fissato dal giudice Roberto Ranazzi al prossimo 20 febbraio davanti alla Corte d'Assise della Capitale. Nei confronti degli imputati, a seconda delle posizioni, le accuse sono di concorso in lesioni personali aggravate, omicidio aggravato e sequestro di persona aggravato.
Ma non è l'unica buona notizia. Perché la presidenza del Consiglio dei ministri è stata ammessa come parte civile nel procedimento a carico di quattro agenti segreti egiziani e il fatto che Meloni abbia deciso di esserci ha un alto valore simbolico vista la sorte del giovane cittadino italiano che all'epoca aveva solo 28 anni. Dopo l'ostruzionismo andato avanti per anni, si può dire che, finalmente, sia arrivata una presa di posizione netta a favore della verità.
Schlein: piena vicinanza alla famiglia Regeni
"Siamo qui per confermare la piena vicinanza alla famiglia di Giulio Regeni e non solo alla scorta mediatica che questa mattina è qui per seguire quello che speriamo essere finalmente la partenza di un processo che è stato molto atteso e a lungo ostacolato ma anche a quel popolo giallo che ha tenuto accesa l'attenzione in questi anni di mobilitazione fin dal febbraio del 2016", ha detto la leader del Pd, Elly Schlein, che ha partecipato a un sit in di protesta all'esterno del tribunale, dve si è tenuta l'udienza dopo la decisione della Consulta che sbloccato il processo, in una stasi in cui versava da mesi. Fuori da piazzale Clodio, dove sono state distribuite rose gialle, anche rappresentanti della Federazione nazionale della stampa e dell'Usigrai.
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