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A Bologna, la tifernate Moira Lena Tassi celebra la forza dell' arte e del coraggio delle Donne

Grande successo di pubblico e critica

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Grande successo di pubblico e critica per l' artista tifernate Moira Lena Tassi che ha inaugurato sabato 25 novembre la mostra collettiva d' arte contemporanea " Voci Silenziose, rivendicazione e rinascita nell ' espressione artistica " con la performance "Voci che risuonano oltre I secoli: Artemisia Gentileschi e Beatrice Cenci, la forza dell ' arte e del coraggio " di cui è stata ideatrice e protagonista, presso la rinomata galleria d' arte ArteBo, nel pieno centro storico di Bologna.
Il gallerista e fondatore di ArteBo Roberto Lacentra, in collaborazione con Moira Lena Tassi, ha proposto questo evento come occasione di denuncia e riflessione su un tema tanto doloroso, attuale e che richiede attenzione e interesse costanti in una prospettiva di cambiamento e speranza.
L' artista tifernate, durante la reading performance,
accompagnata dalle coinvolgenti note di Michael Brusha al sax e di Daniele Brusha al piano, ha indossato un abito di sua creazione realizzato utilizzando un abito vintage, tessuto broccato e taffetà rosso, il tutto con richiami al periodo barocco di Artemisia Gentileschi.Questo ensemble ha suscitato stupore e ammirazione tra gli spettatori, creando un connubio perfetto tra l'estetica visiva e l'espressione artistica.
La performer ha recitato letture accuratamente scelte, iniziando da un prologo in cui ha narrato la travagliata storia del processo per stupro di cui fu vittima e protagonista suo malgrado, la celebre pittrice barocca. Ha poi interpretato le parole della stessa Artemisia Gentileschi trascritte durante il suo interrogatorio risalente al 28 marzo 1612, che descrivevano dettagliatamente la violenza subita dal collega e " amico fidato " del padre pittore, dando voce alla sua dolorosa esperienza. Sottolinea l' artista : " Il processo per stupro del pittore Agostino Tassi nei confronti di Artemisia Gentileschi, durato circa sette mesi, è il primo che è stato documentato nella storia. Un processo durante il quale Artemisia fu sottoposta a una tortura chiamata Sibilla che consisteva nel stringerle le dita in modo da farla indurre a dire la verità, metodo che avrebbe potuto impedirle di usare le dita per sempre, per non parlare delle diffamazioni ed umiliazioni che subì ".
La performer ha continuato leggendo un racconto scritto da lei stessa in cui ha immaginato un incontro straordinario tra due donne che avrebbero condiviso " non solo il loro presente ma anche la forza della loro resilienza": la straordinaria pittrice Artemisia Gentileschi, vittima di violenza di genere e Beatrice Cenci, giovane nobildonna vittima delle atroci crudeltà del padre per il cui presunto omicidio fu giustiziata con la decapitazione.
Afferma l' artista:" nella realtà, un " incontro" c' è stato, poiché quando Beatrice Cenci fu giustiziata per parricidio sulla pubblica piazza di Castel sant’Angelo, fra gli spettatori della sua decapitazione c’era Artemisia che allora aveva appena sei anni, accompagnata dal padre ( la tradizione vuole che fosse presente anche Caravaggio). Era l’11 settembre del 1599 e quel momento è stato rivissuto nei secoli a venire, in cronache appassionate, romanzi, pièce teatrali, film. Della sua immagine rimane il famoso ritratto dell' eroina romana eseguito dalla pittrice bolognese Ginevra Cantofoli, esposto a Palazzo Barberini, a Roma e al quale mi sono ispirata per realizzare il mio ritratto di Beatrice Cenci e per raccontare una storia in cui ho immaginato che fosse Artemisia Gentileschi " armata di di pennelli" , l' autrice del ritratto: un' Artemisia che ha trasformato " il dolore in un linguaggio universale che parlava di forza, un linguaggio che superava il tempo: ogni tratto, ogni colore era un grido contro l' ingiustizia".
Moira Lena Tassi ha voluto concludere la sua performance leggendo una delle poesie più belle di Alda Merini, dedicata a tutte le donne. " La rivoluzionaria poetessa dei Navigli ", dice l' artista , " mi è rimasta da sempre nel cuore , con il suo lessico, a tratti dolce, a tratti pungente. È riuscita a comporre la rappresentazione più variegata e complessa della donna e delle sue battaglie nei secoli. La poesia che ho scelto è un inno che celebra tutte le donne e le sprona a vivere e ad essere se stesse.
Il mio intento è stato quello di portare le persone a riflettere su una giornata così significativa come il 25 novembre con un messaggio molto chiaro: rispettare le donne e il loro colorato universo per cercare di combattere quella piaga che esiste da millenni ma ancora attuale nella nostra società quale la violenza di genere.
Il filo conduttore che collega le vite di Artemisia e Beatrice alle sfide attuali è l'urgenza di ascoltare e credere alle voci delle donne. Nel XXI secolo, nonostante i progressi nella promozione dei diritti delle donne, la violenza di genere persiste in varie forme, spesso anche subdole."
E l' ho fatto non solo con la mia performance , ma anche attraverso quattro opere pittoriche che rimarranno esposte durante tutta la durata della mostra. Sono opere pittoriche che spaziano nel tempo nelle quali ho raffigurato storie di donne che abbracciano il passato ma anche il presente. Il mio è stato un racconto artistico emozionale in cui ho voluto esprimere la forza e la resilienza intrinseche delle donne"
Un pubblico attento e coinvolto che ha mantenuto un silenzio assoluto di fronte alle parole recitate dall' artista con grande pathos. Il Momento culminante è stato raggiunto nella parte finale della performance in cui l' artista ha invitato gli spettatori a dipingere una simbolica goccia di sangue con un pennello intinto di colore rosso sulle tela che ritrae Beatrice Cenci, in memoria di tutte le donne vittime di violenza, con un pensiero dedicato all' ultima, Giulia. La Consigliera del Comune di Bologna Loretta Bittini è stata la prima ad aderire a questo gesto, sottolineando l' importanza del 25 novembre, giornata mondiale contro la violenza sulle donne e menzionando anche le numerose associazioni presenti sul territorio bolognese che sostengono in modo concreto le donne vittime di violenza.
Il vernissage è proseguito con l' esibizione di brani musicali del repertorio jazz interpretati dalla straordinaria voce di Valeria Passarello accompagnata sempre dal duo Brusha, il tutto tra le significative opere dei sedici artisti partecipanti.
Altri importanti appuntamenti sono previsti nel corso della mostra come quello, sempre negli spazi di ArteBo, di giovedì 30 novembre ore 19.00, in cui il Tenente Colonnello dei CC Fabrizio Fratoni, in qualità di docente della materia di "Sicurezza informatica" della Facoltà di Scienze Giuridiche L-14 dell' Università Unimercatorum di Roma, sarà relatore dell' incontro focalizzato sulle "Vittime di Violenza di Genere".
In risposta alla grande richiesta, Moira Lena Tassi replicherà la sua coinvolgente performance sempre giovedì 30 novembre alle 18:00.
La mostra, con ingresso libero, sarà aperta al pubblico fino a domenica 3 dicembre tutti i pomeriggi dalle 16.00 alle 19.00 (con orario prolungato giovedì 30) negli spazi di ArteBo, in Via San Petronio Vecchio 8/A, a Bologna.

Redazione
© Riproduzione riservata
28/11/2023 16:05:00


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