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L'incanto dell'isola del Giglio, tra spiagge, fari e storia

Si tratta di una terra magica, il cui nome però non ha a che fare con il grazioso fiore

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L’isola del Giglio è un piccolo territorio circondato dal mare che, amministrativamente, fa parte della provincia di Grosseto e che, insieme con la piccola isola di Giannutri, forma l’arcipelago toscano. Si tratta di una terra magica, il cui nome però non ha a che fare con il grazioso fiore: Giglio viene infatti in questo caso dal greco e indicava una delle attività più antiche dell’isola, l’allevamento caprino, e solo con la latinità il nome si trasformò in Igilium, da cui appunto isola del Giglio.

Le spiagge più belle

Quando si scrive isola, un po’ dappertutto, si legge spiagge. E sull’isola del Giglio le spiagge incantevoli sono davvero in abbondanza. Esiste un lido più grande, ovvero la spiaggia del Campese, ma esistono anche tre spiagge minori, tutte con nomi decisamente suggestivi, ossia quella delle Cannelle, quella dell’Arenella e quella delle Caldane. Si tratta per lo più di cale con scogli e ghiaia fine, l’ideale per chi non ama fare i tuffi e immergersi velocemente in acqua. Non manca però la sabbia. La spiaggia del Campese è infatti caratterizzata da una sabbia rossa: qui il panorama è davvero spettacolare a qualunque ora del giorno, ma soprattutto al tramonto per via dei colori che si generano tra cielo e mare. Tra sabbia bianca e dorata, paesaggi antropizzati e altri meno, i restanti lidi sono piccole incastonature su un mare-gioiello da fiaba.

Cosa fare sull’isola del Giglio

Il relax sull’isola del Giglio è assicurato, ma questo non significa che, divertendosi e riposandosi, non si possa incontrare la cultura. Sono diverse le tradizioni popolari qui, che si traducono spesso in grandi feste con un retroterra religioso, in particolare nel periodo estivo, come le feste in onore dei santi Lorenzo (10 agosto), Rosso (16 agosto) e Mamiliano (15 settembre). Non mancano tuttavia festival musicali, enogastronomici, teatrali e dedicati alla musica lirica.

Ma non finisce qui. All’interno delle mura medievali di Giglio Castello, centro abitato principale dell’isola, si trova la Rocca aldobrandesca. Si tratta di un edificio risalente al X secolo e costruito sia per scopi difensivi che di prestigio: nel XII secolo infatti la famiglia degli Aldobrandeschi ne assunse la proprietà, ampliando la fortezza e adattandola allo stile degli altri castelli in possesso della gens. Il castello ha una base a forma di trapezio, ed è sicuro e imponente: dopo l’Unità d’Italia divenne tra l’altro un penitenziario.

Le coppie alle prese con escursioni romantiche possono passeggiare tra i fari che costellano l’isola del Giglio, tra cui quello di Capel Rosso che si vede nel film La grande bellezza di Paolo Sorrentino, quello del Fenaio, quello delle Vaccarecce che è il più antico, ed è chiamato anche “faro degli innamorati” perché, secondo una vulgata, funse da ispirazione per un romanzo di Federico Moccia.

I ghiottoni invece possono fare incetta di piatti tipici, che sono soprattutto di mare, come il totano ripieno alla gigliese, il cacciucco, il pesce in scaveccio e soprattutto la tonnina, che, come suggerisce il nome, è una pietanza a base di tonno.

Notizia tratta da ilgiornale.it
© Riproduzione riservata
17/06/2023 09:23:09


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