D’Alema e Profumo e altri indagati per la vendita di aerei e sommergibili alla Colombia
Per un valore di oltre 4 miliardi di euro: l’ipotesi di reato, corruzione internazionale
Perquisizioni della Digos stamattina a casa di Massimo D'Alema e Alessandro Profumo, indagati a vario titolo insieme ad altri soggetti nella operazione di vendita al governo della Colombia di prodotti di aziende italiane a partecipazione pubblica, in particolare aerei M346 da Leonardo e piccoli sommergibili di Fincantieri, per ottenere da parte delle autorità colombiane la conclusione degli accordi per oltre 4 miliardi di euro. La notizia è riportata dal Corriere. L’ipotesi di reato è quella di corruzione internazionale aggravata. La forma aggravata viene contestata gli indagati in quanto il reato sarebbe stato commesso con l'ausilio di un gruppo criminale organizzato attivo in diversi Stati, tra cui Italia, Usa, Colombia e anche in altri. I fatti contestati risalgono a una data prossima al 27 gennaio 2022.
Nel decreto di perquisizione si dice che «Francesco Amato ed Emanuele Caruso operavano quali consulenti per la cooperazione internazionale del ministero degli Esteri della Colombia tramite Giancarlo Mazzotta riuscivano ad avere contatti con Massimo D’Alema il quale per il curriculum di incarichi anche di rilievo internazionale rivestiti nel tempo si poneva quale mediatore informale nei rapporti con i vertici delle società italiane ossia Alessandro Profumo quale amministratore delegato di Leonardo e Giuseppe Giorgio quale direttore generale della divisione navi militari di Fincantieri. Tale operazione era volta a favorire e ottenere da parte delle autorità colombiane la conclusione degli accordi formali e definitivi aventi ad oggetto le descritte forniture e il cui complessivo valore economico ammontava oltre 4 miliardi di euro. Per ottenere ciò offrivano e promettevano ad altre persone il corrispettivo illecito della somma di 40 milioni di euro corrispondenti al 50% della complessiva provvigione di 80 milioni di euro».
Nell’indagine sono coinvolti anche «Edgardo Fierro Flores capo del gruppo di lavoro per la presentazione di opportunità in Colombia, Marta Lucia Ramirez ministro degli Esteri e vice presidente della Colombia, German Monroy Ramirez e Francisco Joya Prieto delegati della commissione del Senato colombiano».
La somma complessiva di 80 milioni di euro sarebbe stata da ripartirsi tra la parte colombiana e la parte italiana grazie allo studio legale associato americano Robert allen law - che sarebbe stato segnalato e introdotto da D’Alema.
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