Eccezionale ritrovamento in un remoto monastero etiope: recuperata la Bibbia più antica del mondo

In Etiopia si troverebbe un vero e proprio tesoro, ritrovato in un monastero della Chiesa ortodossa etiope, tra le montagne. Un libro preziosissimo: la Bibbia più antica al mondo. Scoperta in un remoto eremo etiope da un ente benefico britannico, la Bibbia riccamente illustrata sarebbe stata realizzata da Abba Garima, un monaco giunto in quel Paese nel V secolo. La leggenda vuole che il sant’uomo abbia copiato i vangeli in un solo giorno con l’aiuto di Dio che, per consentirgli l’impresa avrebbe fermato il tramonto del sole. 

Il testo, ricco di illustrazioni dai colori ancora vividi, realizzato in pelle di capra e scritto in Ge’ez, la prima lingua etiope, è stato messo in condizioni di essere preservato per opera dell’Ethiopian Heritage Fund.

Trovata in Etiopia la Bibbia più antica del mondo (Ancient-origine)

Il preziosissimo libro sarebbe ben custodito nel monastero di Garima vicino ad Adwa, nel nord del paese, regione del Tigray a 7.000 piedi di altezza.

Un reperto unico

Pare che si tratti del primo esempio di rilegatura di un libro con le pagine ancora attaccate. Un reperto unico e fortunato, considerato che l’Etiopia ha subito una invasione da parte dei musulmani e la dominazione italiana, olte al fatto che il monastero è stato negli anni trenta devastato da un incendio.

Si tratterebbe di due volumi risalenti alla stessa epoca ma di scrittori diversi. Entrambi conterrebbero i quattro vangeli e molte illustrazioni. Di essi parlavano molti viaggiatori fin dagli anni ’50, ma si pensava risalissero massimo all’XI secolo. La sorpresa è venuta dall’esame al carbonio che ha stabilito invece una data tra il 330 e il 650 che si sovrappone alla data di arrivo di Garima in Etiopia. Si pensa che il primo volume poteva già essere nelle sue mani.

L'Etiopia fonte di cose fantastiche

La speranza è ora che i vangeli vengano collocati in un apposito museo dove i visitatori possano vederli. Magari insieme ad altri significativi reperti. "L'Etiopia - dice Blair Priday dell'Ethiopian Heritage Fund - è stata trascurata come fonte di queste cose fantastiche. Molte di queste antiche reliquie cristiane possono essere raggiunte solo facendo escursioni e salendo verso remoti monasteri poiché le strade sono limitate in queste regioni montuose”.
 
Priday spiega che “le pagine erano state cucite insieme in modo rozzo durante un restauro negli anni '60 e alcune pagine non giravano nemmeno. Stavano cadendo a pezzi”. I Vangeli di Garima per fortuna “sono stati tenuti all'asciutto, e questo ha contribuito a preservarli molto bene per tutti questi anni. Essendo stati custoditi al buio i colori si sono mantenuti freschi”. Gli esperti che hanno collaborato al recupero della Bibbia l’hanno fatto a titolo gratuito. Un modo per contribuire a preservare e valorizzare il “patrimonio culturale dell'Etiopia e la comprensione della sua straordinaria storia.

I vangeli sono effettivamente considerati i più antichi della cristianità. Anche i monaci di Abba Garima credono siano in assoluto i primi testi sacri illustrati della cristianità.