La scoperta del sesso: fra ansie e paure, come vivono la "prima volta" gli adolescenti di oggi

La disinibizione che sembra appartenere a questa generazione in realtà nasconde una fragilità
Come vivono la scoperta del sesso gli adolescenti di oggi? Quanto può essere difficile la prima volta? La disinibizione che sembra appartenere a questa generazione in realtà nasconde una fragilità con cui molti giovani vivono le loro prime esperienze sessuali.
Le serie tv
Negli ultimi anni alla serialità per teenager è stata assegnato il compito di raccontare la complessità delle scelte di quella età, i tormenti e le aspirazioni. Da Euphoria a Sex Education, da Skam a Prisma sono numerosi i tentativi di dar voce a questa generazione di giovani attraverso la serie.
Su questa scia il 6 ottobre è stata trasmessa su Raiplay la prima puntata della serie “5 minuti”, un teen dramedy che indaga il tema della sessualità con delicatezza e poesia. La serie narra la storia di Nina e del suo gruppo di amici, alle prese con le scelte difficili dell'adolescenza: il sesso, l'amore, l'amicizia, la ricerca di sé sotto la spinta delle pressioni sociali, delle aspettative idealizzate, dell'esposizione sui social. La lente è puntata con garbo e ironia su una “prima volta”, in particolare sui vorticosi 5 minuti prima che sono il momento dell'apertura verso l'altro, che Nina continua a differire, tra crisi di panico e dubbi esistenziali.
Le paure
L'esordio nel mondo della sessualità porta con sé l'ansia della novità, il confronto con l'altro, la paura dell'ignoto. Si tratta di un argomento ampio e delicato, che coinvolge vari aspetti, da quello fisico a quello emotivo.
La generazione degli adolescenti di oggi è più consapevole del proprio corpo e della propria immagine, anche per via dei social. Ma dietro un'ostentata sicurezza si mascherano le paure di sempre: di non piacere, di non sapere come ci si deve comportare, di non avere messo bene a fuoco la propria identità, di mettersi a nudo di fronte all'altro ed esporre così sentimenti e fragilità.
Gli adolescenti di oggi vivono in una società più fluida e libera, che cela però molte contraddizioni.
Protetti da una schermo gli adolescenti si sentono più sicuri nell'esprimersi con comportamenti esibizionistici e selfie ammiccanti che sfociano in una provocazione erotica spesso inadeguata rispetto al contesto e all'età.
La sessualità fluida
In quest'epoca dove la sessualità è fluida, la prima volta può rivelarsi un debutto quasi sperimentale. Ad esempio, sempre più spesso i primi approcci sessuali delle ragazze vengono vissuti con un'amica anziché con un ragazzo. Questa fase esplorativa può aiutare a conoscersi per poi scoprire il rapporto eterosessuale. (Meli, 23 luglio 2022).
L'esposizione a materiali pornografici espliciti, online e sui social, ha reso i giovani tecnicamente più consapevoli, ma ha diffuso falsi miti che confondono i ragazzi alle prese col primo rapporto.
Queste immagini abituano i ragazzi a un livello di eccitazione e di stimolazione molto alto e ad un tipo di sessualità piuttosto rude. L'incontro con un corpo femminile reale, poi, che ha sensibilità e ritmi diversi, può risultare meno eccitante o favorire difficoltà nella pienezza e nell'intensità del godimento. Questo rischia di innalzare anche le preoccupazioni delle ragazze, in termini di performance, e renderle meno rispettose di ciò che il loro corpo sente.
Come possono rapportarsi i genitori rispetto alla prima volta dei figli?
Il dialogo è alla base di qualunque rapporto personale che funzioni. Non fa eccezione quello con i propri figli, anche su un argomento così delicato e pieno di tabù come la sessualità. Ma, la capacità di parlarsi apertamente e di trovare conforto e confronto, non è qualcosa di automatico: va costruita negli anni, a partire dalla prima infanzia. Sin dalle prime domande, sul proprio corpo e sulla propria nascita, bisognerebbe condurre i propri figli con naturalezza alla comprensione dell'universo sessuale. È giusto iniziare a parlarne con anticipo affinché il rapporto genitore-figlio/a sia basato sulla confidenza. Così, in caso di difficoltà (ad es.: sexting, bullismo, ecc.), l'adolescente non abbia timore ad aprirsi.
Un approccio genitoriale responsabile non può evitare il tema della sessualità, lasciando che i bambini e i ragazzi si documentino come possono o si confrontino soltanto con i propri coetanei. Il pericolo è lasciarli in balia di se stessi e delle informazioni frammentarie a cui potrebbero accedere. Non bisogna dimenticare che ogni divieto o tabù genera approcci errati. Se il sesso fa parte della vita di ogni individuo, allora è possibile gestirlo con serenità.
Molti pensano che parlarne prima sia come spingere i figli a farlo. Non è così. È importante che i giovani capiscano quanto siano importanti la prevenzione e il fare sesso in sicurezza.
Durante la prima volta, momento emotivamente impegnativo, è facile dimenticarsi il profilattico, ma invece il genitore deve porre l'accento proprio sui rischi che i giovani possono correre.
In conclusione, la prima volta è caratterizzata da elementi ricchi di sfumature a livello fisico, affettivo ed emotivo per cui, anche oggi, in una società che vive all'insegna della fluidità e della libertà sessuale, è importante non banalizzarla, ma affrontarla solo quando si è pronti a viverla con i migliori presupposti possibili.
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