Filippo Gallo (Pd Arezzo) interviene sui nuovi percorsi e nuovi orari degli autobus
“Adesso basta, chi non è capace vada a casa”
I nuovi percorsi, i nuovi orari del trasporto pubblico locale sono sbagliati e non di poco, e la comunicazione intorno a questo cambiamento assume i caratteri del grottesco, la protervia con cui ci si ostina a dire che va tutto bene, al massimo è colpa di qualcun altro, raggiunge livelli epocali. Mettiamo in fila un po' di fatti per chiarire:
Primo punto: Il nuovo gestore ha fatto una gara per un noto chilometraggio (il precedente + il 10%). Ma la progettazione esecutiva delle linee compete al comune, non ad altri. Sette anni di governo di questa città, e quello che sanno fare è prendere nottetempo prime valutazioni del 2013 senza più oggettivo valore tecnico. Neanche capaci di un copia e incolla come si deve.
Punto secondo: il comune paga per il servizio circa 1/6 di quanto paga la regione. Quindi a fronte del fatto che abbia grandi facoltà nel decidere i percorsi e le frequenze, paga molto poco il servizio. A proposito della regione matrigna. Sappiamo che diversi esponenti di maggioranza scaricano la responsabilità della clamorosa bischerata che hanno fatto sul livello regionale: sarebbe bene non farlo, per decenza almeno.
Punto terzo: a tutti i cittadini le stesse opportunità. Per noi democratici dire che tutti i cittadini di Arezzo, sia che essi abitino in centro, in periferia o nelle frazioni, hanno uguali diritti e possibilità nell’accesso ai servizi pubblici è un valore. Per questa maggioranza evidentemente no. Alla faccia di chi poi parla anche di transizione ecologica (e poi costringe gli ad utilizzare l’auto) e alla faccia dello spopolamento delle frazioni (e difende le tradizioni). Semplicemente, con queste linee e questi orari ad Arezzo si istituiscono cittadini di serie A e cittadini di serie B. Le prime vittime di questi insopportabile snobismo sono gli usufruitori di TPL tipici: giovani studenti e conseguentemente mamme e babbi che devono riorganizzarsi e anziani.
Abbiamo già presentato nelle opportune sedi interrogazioni di chiarimento e soprattutto una richiesta di decenza: sospendete il nuovo orario, ristudiate (ristudiamo insieme se volete, siamo sempre disponibili a questo confronto) le matrici di traffico reali di questa città e i nuovi punti di incontro da servire. Non trascurate l’universalità del servizio pubblico locale, rafforzando le utenze periferiche.
Siamo in campagna elettorale e si sentono grandi promesse: è davvero questa la famosa destra di Arezzo che vuole assurgere ad esempio nazionale? Tornate sui vostri passi, state facendo tutti una figuraccia.
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