Conte vede Draghi: “Restiamo al governo, ma serve discontinuità”
Anticipato per evitare la contemporanea con l’arrivo in Aula alla Camera del decreto Aiuti
«Noi siamo disponibili a condividere una responsabilità di governo, come abbiamo fatto sin qui, in modo sottolineo sempre leale e costruttivo, ma occorre un forte segno di discontinuità». Sono queste le prime parole di Giuseppe Conte dopo l’incontro a Palazzo Chigi con Draghi per provare a chiarirsi dopo lo scontro violento della scorsa settimana. Dovevano vedersi nel pomeriggio, ma l’appuntamento è stato anticipato per evitare che il faccia a faccia si svolgesse in contemporanea con l’arrivo in Aula alla Camera del decreto Aiuti, sul quale i Cinque stelle hanno da tempo sollevato una polemica aspra e nelle ultime ore, tra i parlamentari, è stata sventolata la minaccia di non votare la fiducia, nonostante i vertici M5S si dicano convinti di non voler strappare. L’aspra diffidenza reciproca ha segnato fin dall’inizio il rapporto tra i due. Rapporto che si è deteriorato sempre di più con il passare del tempo, fino ad arrivare a creare crepe profonde sulle quali adesso soffiano venti di crisi. Eppure, nessuno dei due vuole terremotare il governo. Draghi sta cercando di svelenire il clima con i grillini nelle ultime ore, apre alle loro richieste, soprattutto sul superbonus, mentre Conte nervoso prosegue nel ciclo continuo di riunioni interne al partito e cerca di frenare le spinte che vorrebbero portare il Movimento fuori dall’esecutivo. Questa mattina, prima di vedere Draghi, è stato riunito il Consiglio nazionale del Movimento che ha deciso a maggioranza, ma non all’unanimità, che il partito non aprirà una crisi, a patto che le richieste portate da Conte trovino ascolto da parte del presidente del Consiglio. «Conte sta ponendo delle condizioni – dice Gianluca Perilli, uno dei membri del Consiglio nazionale -. Vediamo come risponderà Draghi».
Dal vertice è stato infatti prodotto un documento con le richieste da portare al premier per tentare di ricucire. Non è solo una questione di «rispetto politico», che Conte pretende dopo gli «schiaffi». Conte chiede al premier di intervenire a favore di famiglie e imprese con un intervento straordinario. Poi il taglio del Cuneo fiscale e interventi per i lavoratori e sul salario minimo. Questa sera, poi, Conte vedrà i gruppi parlamentari, per condividere con loro i risultati dell’incontro e dare la linea al partito. Con la speranza, condivisa sia da Draghi che da Conte, che la giornata di ascolto di oggi sia sufficiente a rasserenare gli animi in Parlamento, dove cova la rabbia dei grillini e la voglia più forte di passare ai banchi dell’opposizione. Atteggiamento che attira però le ire degli altri partner di maggioranza, indispettiti dalle particolari attenzioni che palazzo Chigi sta rivolgendo ai pentastellati, come dimostra la sospensione dei lavori sul decreto Aiuti. «Quanto sta accadendo alla Camera per i capricci del Movimento 5 stelle è inaccettabile», tuona la forzista Licia Ronzulli. Le fa eco il presidente di Italia viva Ettore Rosato: «In un momento complicato come questo, il M5S sta facendo perdere tempo su un decreto importante per famiglie e imprese, mentre tra l'altro Draghi è impegnato in incontri delicati. Non è questo l’atteggiamento che serve al Paese».
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