Centoventi giorni per il futuro della Fimer
La strada scelta dal'azienda sarebbe la ristrutturazione del debito con la continuità produttiva
Quattro mesi é il tempo concesso alla Fimer dal tribunale, entro il quale dovrà essere fatta una proposta per una soluzione soddisfacente al fine di risolvere l'esposizione milionaria con i creditori. Alla definizione del piano sono al lavoro i tecnici finanziari dell’advisor Pirola Corporate Finance e lo studio legale Gatteschi. Sarà poi l’assemblea dei creditori ad esprimersi con un parere positivo o negativo. I cinquecento lavoratori diretti, con azienda di Terranuova Bracciolini (inverter per impianti fotovoltaici), e i trecento indiretti, assistono a questo passaggio con preoccupazione e speranza. La strada scelta da Fimer sarebbe la ristrutturazione del debito con la continuità produttiva. Il giudice della sezione fallimentare, Federico Pani, ha nominato i commissari: l’avvocato Katiuscia Perna di Roma e i commercialisti Giuliano Bianchi e Carlo Cardini. L’11 gennaio la vicenda Fimer viene affrontata al Mise. Ieri il Consiglio provinciale ha approvato all’unanimità un documento presentato dalla consigliera provinciale di Terranuova, Loriana Valoriani, volta a “ trovare una uscita veloce dalla crisi senza ricorrere a soluzioni di delocalizzazione". La mozione impegna il Consiglio a "sostenere la richiesta dei sindacati e delle istituzioni del territorio rivolta al Ministero dello sviluppo economico affinché si operi al tavolo istituzionale che faccia chiarezza sulle ragioni che hanno portato all’attuale situazione e individui una via di uscita costruttiva per l’azienda, i suoi lavoratori e il territorio". La mozione impegna presidente e capigruppo "a impedire la chiusura dello stabilimento e consentire la piena ripresa della produzione all’interno dello stesso".
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