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Scontri No Green Pass a Roma, bilancio da guerriglia: 38 agenti feriti

Sono 600 le persone identificate, assaltato il pronto soccorso dell’Umberto I

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Indagherà anche un magistrato dell'antiterrorismo sugli scontri avvenuti ieri pomeriggio alla manifestazione No-Vax e no Green pass al centro di Roma. Scontri che hanno portato al ferimento di 38 appartenti alle forze dell'ordine e all'assalto della sede storica della Cgil in Corso d'Italia. Tra gli arrestati, 12 in totale, ci sono anche i leader di Forza Nuova Giuliano Castellino, Roberto Fiore. Insieme a loro anche la promotrice della manifestazione, Pamela Testa, e Luigi Aronica, 65 anni, uno dei fondatori dei primi Nuclei armati rivoluzionari. Fermato anche il ristoratore Biagio Passaro, leader del movimento “IoApro”, presente durante l'assalto alla sede della Cgil. Intercettati ed identificati anche 600 manifestanti provenienti da varie città e regioni d’Italia. Le posizioni degli arrestati sono al vaglio dei magistrati romani. In queste ore intanto sono in corso le verifiche dei filmati registrati dal personale della Polizia Scientifica, per valutare altre condotte relative ai fatti accaduti. Dopo gli scontri con la polizia in tutto il centro di Roma e l’assalto alla sede nazionale della Cgil, il pronto soccorso dell'ospedale Umberto I è stato devastato da un gruppo di manifestanti. 

Nel reparto del Policlinico era stato ricoverato un manifestante ferito, già in stato di fermo, quando si sono presentate una trentina di persone che hanno creato il panico nel pronto soccorso dell'ospedale romano, devastandolo. Sono quattro le persone ferite: due appartenenti alle forze dell’ordine e due sanitari. Uno dei manifestanti ha dato in escandescenze, ha aggredito gli agenti e gli operatori sanitari presenti. L'uomo è stato poi fermato, sedato e portato in Questura per ulteriori accertamenti. La persona in stato di fermo domani sarà processata per direttissima. Sono entrati nell'area dedicata ai pazienti più critici. «Il primo manifestante, che in quel momento non era in stato di fermo, è arrivato in forte stato di agitazione ieri sera intorno alle 23.30 ed è stato fatto entrare - spiega il primario del Dea Francesco Pugliese - . Dopo pochi minuti primi sono arrivati i primi manifestanti al seguito che si sono radunati davanti l'ingresso e poi hanno chiamato a raccolta gli altri. In circa 30 hanno forzato la porta d'ingresso e sono entrati nell'area dedicata ai pazienti più critici impedendo l'accesso a eventuali altri pazienti gravi. Tutto il resto del pronto soccorso è stato letteralmente sigillato e chiuso l'accesso. La normalità è arrivata intorno alle 4, dopo l'intervento delle forze dell'ordine». «L'attività del pronto soccorso non è stata mai interrotta» dice il primario. L'azienda ospedaliera ha già presentato una prima denuncia per l'accaduto.

L’assessore alla sanità della Regione Lazio D’Amato ha fatto sapere che: «Si tratta di un fatto gravissimo. Bisogna fermare la violenza e il clima d'odio. Solidarietà ai sanitari. Un’infermiera è stata anche colpita con una bottigliata in testa durante l'assalto. «E' stata colpita durante la colluttazione e poi refertata con alcuni giorni» ha spiegato D'Amato. Gli aggressori hanno sfondato la porta d'ingresso e distrutto diverse barelle. Gli operatori si sono dovuti barricare dentro, ma i facinorosi sono riusciti a entrare nell'area rossa del pronto soccorso. 

Notizia e foto tratte da La Stampa
© Riproduzione riservata
10/10/2021 19:37:04


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