Nobel per la Fisica a Giorgio Parisi, al tedesco Hasselmann e al giapponese Manabe
Il riconoscimento per «i contributi innovativi alla comprensione dei sistemi fisici complessi»
Il Nobel della fisica è stato assegnato all’italiano Giorgio Parisi «per i contributi innovativi alla comprensione dei sistemi fisici complessi». Più specificatamente, «per la scoperta dell'interazione tra il disordine e le fluttuazioni nei sistemi fisici dal livello atomico alla scala planetaria». Insieme a lui, l’Assemblea dei Nobel al Karolinska Institutet di Stoccolma ha premiato anche il tedesco Klaus Hasselmann, 89 anni, e il 90enne giapponese Syukuro Manabe che hanno avuto il riconoscimento per le loro ricerche su modelli climatici e il riscaldamento globale. Nato a Roma nel 1948, laureato in fisica alla Sapienza Università di Roma, Parisi è stato ricercatore presso i Laboratori Nazionali di Frascati dell'INFN, ha frequentato la Columbia University di New York, l'Institut des Hautes E'tudes Scientifiques a Bures-sur-Yvettes e l'Ecole Normale Supèrieure di Parigi (1977-1978). Autore di quattro libri e oltre seicento articoli scientifici in materia di fisica delle particelle, fluidodinamica, meccanica statistica e reti neutrali, Parisi è fisico teorico dell'Università Sapienza di Roma e dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e vicepresidente dell'Accademia dei Lincei.
In un tweet l'Istituto superiore di sanità (Iss) saluta il premio Nobel a Parisi: «Orgogliosi della ricerca italiana premiata a Stoccolma. Le nostre più sincere congratulazioni a Giorgio Parisi per il suo Nobel della Fisica!»
Giorgio Parisi è il sesto fisico italiano insignito con il prestigioso riconoscimento dall'Assemblea dei Nobel al Karolinska Institutet di Stoccolma in Svezia. Il primo Nobel per la Fisica ad un italiano è stato assegnato nel 1909 a Guglielmo Marconi, si è poi dovuto aspettare fin o al 1938 per un nuovo riconoscimento alla fisica del nostro Paese con Enrico Fermi nel 1938 «per la sua dimostrazione dell'esistenza di nuovi elementi radioattivi prodotti da irraggiamento neutronico, e per la relativa scoperta delle reazioni nucleari indotte da neutroni lenti». Nel 1959 è stato premiato Emilio Gino Segrè con Owen Chamberlain «per la loro scoperta dell'antiprotone». Il Nobel viene poi assegnato nel 1984 a Carlo Rubbia ex equo con Simon van der Meer Paesi Bassi Paesi Bassi «per il loro contributo decisivo al grande progetto, che ha portato alla scoperta delle particelle W e Z, comunicatori di interazione debole». Nel 2002 a conquistare il Nobel è stato l'italoamericano Riccardo Giacconi, «per i contributi pionieristici all'astrofisica, che hanno portato alla scoperta di sorgenti cosmiche di raggi X».
Finora sono 20 i Nobel assegnati a italiani fin dalle origini del premio. Dei 20 riconoscimenti, 12 sono quelli scientifici e di questi 5 quelli per la Fisica, 6 per la Medicina e uno per la Chimica. Fra i 20 premiati le donne solo due: Grazia Deledda, per la Letteratura nel 1926, e Rita Levi Montalcini, per la Medicina 60 anni più tardi, nel 1986. L'ultimo Nobel a un ricercatore nato in Italia è quello del 2007 a Mario Capecchi, attivo negli Usa, ma per risalire a un ricercatore italiano che ha svolto in Italia la maggior parte del lavoro bisogna risalire a 62 anni fa, al Nobel per la Chimica assegnato nel 1959 a Giulio Natta.
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