La fotografia è passione, ma la macrofotografia naturalistica è amore per Marcello Bardi

Il mio sogno resta quello di pubblicare un secondo libro fotografico
Qui c’è un amore profondo per la macrofotografia naturalistica. È giunto il momento di conoscere Marcello Bardi, nome assai conosciuto negli ambienti fotografici della Valtiberina e figura che si rispecchia in pieno per la rubrica “Passione Fotografia”, nella quale vengono messi in mostra gli amanti di quest’arte, seppure non sia la loro vera professione. Fra il colore e il bianco e nero, preferisce scegliere al momento in base al contesto, mentre il suo sogno è quello di pubblicare un nuovo libro fotografico dedicato proprio alla riva del Tevere; un secondo volume, insomma, dopo quello del 2010. A un reportage in giro nel mondo non direbbe mai di no, nonostante l’attaccamento per la sua terra d’origine sia davvero forte. Accanto alla macrofotografia naturalistica nel tempo, grazie all’affiancamento con alcuni colleghi fotografi, ha sposato tecniche nuove, arrivando ad apprezzare anche paesaggi oppure fotografia più commerciale. Lo scatto principale è quello che prodotto dalla macchina fotografica, seppure possano arrivare bei lavori anche con un buon smartphone. Siete curiosi di conoscere Marcello? Inizia questo viaggio…
· Quando nasce la passione per la fotografia?
“Diciamo nei primi anni Ottanta. Inizialmente per sola curiosità, poi la passione è diventata sempre più forte: oggi approfondisco varie tematiche, fra cui il paesaggio e la macrofotografia; tecnica, quest’ultima, nella quale mi cimento maggiormente grazie all'amore per la natura e per il nostro territorio”.
· Quali sono i soggetti che più preferisci immortalare?
“Come detto, mi piace molto sperimentare ogni forma d'arte fotografica, ma le mie priorità rimangono la foto paesaggistica e soprattutto la macrofotografia naturalistica, che resta il mio cavallo di battaglia. Nel 2010, per esempio, ho pubblicato un libro proprio sulla microfauna della Valtiberina”.
· Utilizzi esclusivamente la macchina fotografica, oppure ti affidi anche a smartphone o droni?
“Per i miei scatti uso una reflex professionale Canon con diverse ottiche, ma ultimamente ho realizzato ottimi scatti grazie anche ad uno smartphone professionale”.
· Ti consideri un autodidatta o nel tempo hai partecipato anche a corsi di fotografia?
“Come tantissimi altri fotografi ho iniziato in maniera autodidatta, ma col tempo mi sono affiancato a molti fotografi professionisti che mi hanno portato a sperimentare le più diverse tecniche fotografiche, dalla foto commerciale a quella pubblicitaria, dal reportage alla foto di moda fino ad arrivare alla classifica foto di cerimonie ed eventi speciali. Ma non mi fermo mai e mi diverto a sperimentare nuove tecniche e soluzioni fotografiche”.
· Per te lo scatto è solamente a colori, oppure apprezzi anche il bianconero?
“Amo il colore, ma anche la foto in bianco e nero - molto spinta - mi attrae tanto: dipende comunque dallo scatto ciò che mi fa scegliere per l'una o l'altra soluzione”.
· Secondo il tuo parere, come è possibile far passare un messaggio utilizzando la sola fotografia?
“Facendo semplicemente trasparire ciò che si vuol condividere: una passione, un’emozione, un ricordo o qualsiasi altra cosa, a patto che si centri perfettamente il motivo”.
· C’è un sogno nel cassetto, fotografico ovviamente, che speri possa realizzarsi a breve?
“Appena mi sarà possibile, pubblicare un altro libro sulla Valtiberina, terra a cui sono molto legato e che divulgo in modo incessante su tutte le mie pagine social; magari - perché no! - pure una nuova mostra fotografica”.
· Pubblichi sempre l’originale, oppure la tua fotografia prima passa da un processo di post-produzione?
“Lo scatto per me non è il punto di arrivo di una foto, ma quello di partenza. In molti casi, la post-produzione aiuta a migliorare una fotografia e a renderla unica; per molti fotografi è come sviluppare la propria impronta personale, sempre a patto di utilizzarla in modo intelligente e con parsimonia. Detto questo, ci sono scatti che non hanno bisogno di nulla, solo di essere pubblicati così come sono”.
· La fotografia è da considerarsi a tutti gli effetti una forma d’arte?
“Certo, la fotografia è un'arte ed esprime emozioni in chi la guarda, proprio come può essere la pittura o la musica”.
· Se dovesse arrivare una chiamata per la realizzazione di un particolare reportage fotografico in giro per il mondo, quale sarebbe la risposta di Marcello Bardi? E perché?
“Mi piacerebbe molto fare un reportage in Amazzonia, dove la natura fa da padrona e dove troverei certamente tantissimi spunti fotografici perfetti per me”.
· I giovani si avvicinano al mondo della fotografia?
“Devo dire di sì, anche se tantissimi si avvicinano alla fotografia grazie all'uso semplicistico dello smartphone. Sta a noi, invogliandoli con i nostri scatti, far sì che si possano evolvere ed avvicinare alla fotografia in modo più professionale”.
Commenta per primo.