Notizie Locali Attualità

Legambiente Umbria su indagine su mazzette per autorizzazioni cave

Quello umbro è un modello di gestione del territorio ad alto rischio illegalità

Print Friendly and PDF

“L’inchiesta che ha coinvolto il funzionario della Regione Umbria, al di là delle responsabilità penali che saranno accertate nelle sedi opportune, mostra tutte le crepe di un modello di gestione del territorio, predatorio e insostenibile, che necessita di essere completamente ribaltato” – dichiara Maurizio Zara, Presidente Legambiente Umbria.

Il ciclo dell’edilizia ancorato alle vecchie logiche delle cave e dei trasporti di materiali nei cantieri è ad alto rischio di pratiche illegali, sia per le dinamiche legate alle autorizzazioni – come dimostra l’inchiesta di questi giorni – che per caratteristiche intrinseche di un settore che quando non è capace di innovarsi e rendersi sostenibile spesso si avvita su logiche poco trasparenti se non quando apertamente criminali. Come si legge nell'ultimo Rapporto Ecomafia di Legambiente sono stati ben 149 i reati accertati nel ciclo del cemento in questa Regione, con un trend stabile negli ultimi anni. Nello stesso anno sono stati addirittura 34 i nuovi delitti ambientali contestati dagli inquirenti (inseriti dal 2015 nel codice penale grazie alla legge 68 fortemente voluta dall’associazione), tra ipotesi di inquinamento e disastro ambientale” – si legge ancora nella nota di Legambiente.

“Invece di continuare a saccheggiare cave e territorio, dalla Regione dovrebbe partire l’imput per disincentivare in ogni forma l’impiego di materie prime vergini, per incentivare, al contrario, il riuso, il riciclo e il recupero di nuova materia da ciò che è considerato scarto. In questo modo si sostiene l’economia sana e pulita a discapito dell’altra”- spiega Zara.

Ancora oggi, soprattutto nella nostra Regione, i rifiuti da costruzione e demolizione (C&D), rifiuti inerti per definizione, quindi sostanzialmente innocui (salvo il caso della presenza di amianto) continuano ad andare in discarica oppure, nelle migliori ipotesi, a giacere per secoli in siti di stoccaggio in attesa di tempi migliori. Persino le macerie del recente terremoto continuano a rimanere a terra, nonostante potrebbero sostenere la ricostruzione, giocando anche un valore simbolico, non solo economico e ambientale.

“Anche questa brutta vicenda dimostra che per tagliare i fili di corruzione, malaffare e inefficienza la Regione dovrebbe incentivare l’uso degli aggregati riciclati nei cantieri, possibilmente tramite demolizioni selettive e in loco, evitando inutili trasporti e appesantimenti burocratici. Stare dalla parte della sostenibilità fa rima con etica, legalità e trasparenza, che in Umbria vale più che altrove. Se invece si continuerà a far finta di niente di potremo solo aspettare la prossima inchiesta e il prossimo scandalo a detrimento dell’intero territorio e della sua comunità.

Redazione
© Riproduzione riservata
07/04/2021 19:50:06


Potrebbero anche interessarti:

Ultimi video:

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Bisogna essere registrati per lasciare un commento

Crea un account

Crea un nuovo account, è facile!


Registra un nuovo account

Accedi

Hai già un account? Accedi qui ora.


Accedi

0 commenti alla notizia

Commenta per primo.

Archivio Attualità

Tra ricordi e ritratti: Moira Lena Tassi rivive l'emozionante incontro con Paola Gassman >>>

Civitella, il 25 aprile la presenza di Sergio Mattarella e del Ministro Guido Crosetto >>>

Valtiberina sismica: ma sotto i nostri piedi in Alta Valle del Tevere cosa c’è? >>>

Vinti 20mila euro a San Giustino al 10eLotto >>>

Caprese Michelangelo a Striscia la Notizia con i “Bringoli di farina di castagne antispreco" >>>

"Anghiari diventi luogo di pace": la Reliquia di San Francesco è al suo posto >>>

Giorno di festa per Anghiari: arriva la Reliquia del saio di San Francesco >>>

Emergenza di personale infermieristico all'ospedale San Donato di Arezzo >>>

Geoturismo in Valtiberina: un nuovo format promosso dall’Unione dei Comuni >>>

Turisti ad Anghiari: impennata del 12%, ma servono più posti letto >>>