Lavoro, proroga allo stop dei licenziamenti
Il provvedimento rivolto ai settori più colpiti, concesse altre 26 settimane di cassintegrazione
E' in arrivo il quinto Decreto Ristori, probabilmente entro la fine della prossima settimana, con le risorse per le partite Iva e le attività economiche chiuse a causa delle restrizioni anti Covid. Sarà «un intervento perequativo con una valutazione ex post che possa prendere in considerazione un intero anno per vedere, numeri alla mano, come ripianare gli eventuali limiti e le situazioni di penalizzazione» . Così il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, nel corso di una audizione alla Camera sullo scostamento di bilancio da 32 miliardi, ha aperto alla possibilità di superare il criterio dei codici Ateco e il calcolo sulle perdite di fatturato riferite al solo mese di aprile per aiutare le imprese costrette alla serrata. Quindi, ci saranno più soldi per chi ha percepito meno e soffre di più, ma non aiuti a pioggia perchè i conti pubblici sono già stressati da 140 miliardi di deficit stanziati dall'inizio della pandemia.
Gli interventi di sostegno devono essere «temporanei e limitati, non devono appesantire in modo permanente la finanza pubblica, non sarebbe sostenibile», ha sottolineato Gualtieri. Quindi i rimborsi dovranno essere il più possibile «efficaci e selettivi».
Il titolare del Tesoro conferma che nel provvedimento ci sarà un rifinanziamento degli ammortizzatori sociali, aiuti ai Comuni, alle forze dell'ordine, al trasporto pubblico e alla sanità. Proprio per quanto riguarda il lavoro, l'esecutivo sta valutando la possibilità di estendere la cassa integrazione Covid, garantendo una maggiore copertura, fino a 26 settimane per assegno ordinario e la cassa in deroga. In parallelo si dovrebbe anche confermare l'esonero contributivo alternativo all'utilizzo della cig, per chi fa rientrare i dipendenti al lavoro.
Nelle intenzioni del governo questo scostamento di bilancio dovrebbe essere l'ultimo, sempre che il piano vaccini vada avanti senza intoppi così come gli investimenti programmati con il Recovery plan. Allora la crescita nel 2021 non sarà lontana dal 6% stimato nella Nadef. L'anno passato verrà probabilmente chiuso con un debito al 157% (un punto in meno rispetto alle attese) e un deficit tra il 10,5 e il 10,8%.
Capitolo licenziamenti. L'ipotesi è prorogare il blocco a favore dei «settori più fragili e più colpiti dalla crisi», mentre in quelli «meno impattati» dal virus si potrebbe tornare alla normalità, ha spiegato il ministro.
Con il prossimo decreto Ristori ci sarà «un intervento sulla Naspi» oltre a un miliardo e mezzo da mettere per la decontribuzione degli autonomi.
Finora, ha ricordato infine Gualtieri, «il settore delle imprese, considerando anche le norme fiscali, ha beneficiato di interventi per oltre 48 miliardi. Al lavoro e al sociale sono stati destinati circa 35 miliardi, agli enti territoriali 12 miliardi, la sanità ne ha ricevuti 8».
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