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I vari movimenti bancari nella provincia di Arezzo

Coinvolti nelle "manovre" circa 1300 dipendenti

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Con l’operazione che vede coinvolte Banca Intesa, UBI e BPER, si è messo in moto un po’ tutto il mondo bancario nazionale, con importanti ripercussione anche nei nostri territori. La realtà bancaria della provincia di Arezzo è composta da circa centottanta filiali, vari presìdi commerciali e amministrativi e quasi duemila dipendenti.

Prima di fine febbraio, 18 filiali UBI della nostra provincia passeranno a BPER Banca, compresi 120 dipendenti.

Invece, entro fine aprile, tutto il resto di UBI Banca cesserà di esistere, andando a confluire - con modalità ancora da definire - in Intesa Sanpaolo. Tolta la parte UBI acquisita da BPER, nel Gruppo Intesa restano quindici filiali, gli uffici di Via Calamandrei e di Corso Italia e la società UBISS - Ubi Sistemi e Servizi, per un totale di circa 450 dipendenti. Filiali e dipendenti UBI (tutti ex BancaEtruria) che andranno ad aggiungersi alla già importante e storica presenza nei nostri territori del Gruppo Intesa Sanpaolo, che acquisì a suo tempo la CR di Firenze; una presenza, quella di Intesa, di una trentina di sportelli, di uffici e di almeno duecentocinquanta lavoratori.

Poi, qualora si realizzasse, il complicato progetto di fusione di MPS in Unicredit potrebbe avere un importante impatto anche ad Arezzo. Infatti, l’antica banca senese conta una trentina di filiali in provincia, importanti uffici e più di duecentocinquanta dipendenti. Unicredit, dal canto suo, ha dodici sportelli e - tra questi e gli uffici – non meno di ottanta lavoratori. Così, un’eventuale fusione MPS e Unicredit, coinvolgerebbe da noi più di trecentocinquanta dipendenti.

Cambiando dimensione, Banca Valdichiana, che ha comunque una decina di sportelli nella provincia di Arezzo e una presenza ormai consolidata e importante, è in attesa delle autorizzazioni delle Autorità europee per la fusione – forse già attorno alla metà del 2021 - con un altro istituto di Credito cooperativo, e cioè Banca Tema – Terre Etrusche e di Maremma.

Solo con i casi ricordati, si parla di milletrecento lavoratori di banca che nella nostra provincia sono o potrebbero essere coinvolti in operazioni di fusioni e accorpamenti.

Per questo e per la fondamentale importanza che hanno le banche (grandi e piccole) nelle economie dei territori, invitiamo le Istituzioni, la politica e le Associazioni di categoria, a tenere in massima considerazione questi movimenti bancari che coinvolgono anche la nostra provincia.

Per quanto ci riguarda, la FABI – Federazione Autonoma Bancari Italiani, il sindacato più rappresentativo a livello nazionale, non farà mancare le sue proposte costruttive e il suo impegno per la tutela e la valorizzazione dei dipendenti, nonché per il miglior servizio ai nostri clienti.

Fabio Faltoni

Redazione
© Riproduzione riservata
15/01/2021 20:44:45


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