Caos cimiteri, la salma di Gigi Proietti finisce "in fila" per la cremazione

Slitta di una settimana per i troppi morti, poi la tumulazione nel cimitero degli artisti
Avrebbe sicuramente tirato fuori l'ennesima storiella su Roma e sui romani. Ridendo anche della morte e magari facendo qualche battuta, lucida e geniale, sull'attesa di entrare nell'aldilà. Un'attesa che per Gigi Proietti, scomparso lunedì scorso 2 novembre, si sta ulteriormente allungando a causa del caos nei cimiteri capitolini. In particolare quello di Flaminio Prima Porta dove è scoppiata l'emergenza per le cremazioni dopo l'aumento di decessi negli ultimi mesi, anche a causa del coronavirus. Ma non solo: i problemi a detta di molti operatori cimiteriali sarebbero strutturali e si starebbero trascinando da tempo. Fatto sta che in questo caos, in cui la camere mortuarie sono piene e centinaia di salme attendono di essere cremate dopo esser state spostate al Verano, anche il grande attore è stato messo "in fila". Ad attendere la cremazione che era prevista in questi giorni e che, invece, è stata rimandata almeno di un'altra settimana.
L'attesa
L'amato mattatore, re dell'ironia e del sorriso sotto il Cupolone, dovrà aspettare ancora un po' prima di presentarsi «in ginocchioni» a quel san Pietro che lui citava nel sonetto dedicato ad Alberto Sordi nel giorno della sua scomparsa. E poi viene alla mente il dialogo fra Brancaleone, interpretato da Vittorio Gassman, e la Morte, che era lo stesso Proietti, nel film "Brancaleone alle Crociate" diretto da Mario Monicelli nel 1970: «Che fai morte tentenni? Accorrimi, che più non reggo! Io te l’impongo...Son qua!».

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