“Via la parola razza dalla Costituzione”: la battaglia della Germania contro la discriminazione
Il governo Merkel prepara un disegno di legge per togliere il termine
La parola “razza” uscirà dalla Costituzione tedesca. “Sì alla protezione contro il razzismo”, ma il genoma umano non può venire definito in “razze”. A stabilirlo è il governo di Angela Merkel, seguendo una proposta dei Verdi, e ora verrà scritto un disegno di legge ad hoc. Un colpo di spugna definitivo del folle passato razziale nazista della Germania da parte dell’esecutivo guidato dalla cancelliera uscente, che sempre più negli ultimi giorni ha sottolineato l’impegno concreto del Paese (fondi e progetti) per l’integrazione. Dunque, si cambia.
L'articolo 3 della Legge fondamentale prevede che nessuno possa essere svantaggiato o preferito a causa della "propria razza". Il termine "razza" è considerato inappropriato dalla scienza, non v’è più ragione perché sia contenuto nella Costituzione, dove era stato inserito nel 1949 con funzione di protezione, e che a tutt’oggi non si sa ancora come verrà sostituito. Sarà interessante vedere quale artifizio utilizzerà la coalizione Cdu-Csu-Spd per cancellare il termine, e infatti i giuristi sono già sul chi va là: il problema è non ledere il diritto ad essere tutelati dalle discriminazioni. Non indebolire, con il sacro fuoco del garantismo linguistico, un pilastro importante per fare da argine al dilagare del razzismo nel Paese. Il ministro della Giustizia Christine Lambrecht lavorerà sul punto al progetto di legge con il ministro dell'Interno Ernst Seehofer, che nel frattempo è alle prese con gli scandali di intere sezioni della polizia federale infiltrate da agenti razzisti ed estremisti.
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