Arezzo deve tornare ad avere la sua Asl provinciale
Dott. Italo Farnetani: recidere il legame con la città di Siena e riacquistare la nostra autonomia
La sanità ad Arezzo continuerà a essere soffocata e danneggiata, determinando un pericolo per la salute degli aretini, finché non si reciderà il legame con la città di Siena e il suo ospedale e si riacquisterà la nostra autonomia. È per questo che vogliamo una sola ASL che comprenda l'intero territorio provinciale come avviene in tutte le parti d’Italia, a eccezione della Toscana e, in Italia, solo un'altra ASL interprovinciale. Si tratta di un punto del nostro programma, basato su dati demografici ed epidemiologici, come ha illustrato il Italo Farnetani, medico e Docente Universitario, che è uno degli estensori del programma per la rielezione a sindaco di Alessandro Ghinelli. Ecco alcuni dei dati scientifici alla base delle future scelte della Giunta Ghinelli.
Nel Comune di Arezzo 45,67 abitanti in più rispetto a Siena
Il danno alla salute di noi aretini è evidente perché ad Arezzo vivono 99.258 persone, quasi il doppio dei residenti nel Comune di Siena (sono 53.922 pari a - 45,67% rispetto agli aretini), ad Arezzo pertanto ci dovrà essere il doppio dei servizi sanitari, presenti a Siena, per dare a ogni persona le identiche opportunità di cura e garanzia della salute.
Ecco i numeri che dicono che ad Arezzo servono più servizi sanitari
Per dimostrare quanto sia stato sbagliato aver privilegiato l'ospedale di Siena, rispetto a quello di Arezzo, basta valutare i diversi bisogni assistenziali presenti nelle due città. Esaminiamo i tumori più diffusi. Iniziamo dal tumore più frequente nelle donne, quello della mammella: ad Arezzo ci sono 22.053 donne di età compresa fra 45 e 74 anni che devono essere sottoposte a screening periodico. Nella nostra città ce ne sono 9.874 in più, il 44,77 %, che a Siena. Stesso discorso per il tumore più frequente fra gli uomini, il cancro della prostata. Ad Arezzo ci sono 22.250 over 50 anni a rischio di questa forma neoplastica: sono 9737 in più, il 45,82% che a Siena. È chiaro che ad Arezzo debba essere presente il doppio di strutture sanitarie e mediche rispetto alla città di Siena. Il fatto che avvenga esattamente il contrario, dimostra quanto assurda sia l'impostazione sanitaria voluta dalla Regione Toscana, ma soprattutto quanto sia il danno e rischio per la salute per la vita di noi aretini. Alla luce di questa illogica distribuzione dei servizi sanitari spiega il motivo delle lunghe liste di attesa, che sono già un rischio per la salute per l'inevitabile ritardo delle diagnosi e dei continui viaggi fuori dalla nostra città.
Perché andare a Siena: l'Università è, in Italia, agli ultimi posti
L'azienda ospedaliera-universitaria senese è una piccola realtà sia dal punto di vista assistenziale che universitario, infatti il Policlinico dispone di 615 posti letto, mentre il nostro San Donato, nonostante tutti i trasferimenti a favore del nosocomio senese, ne ha ancora 400. Per questo sarebbe preferibile, nell'interesse della salute di noi aretini, in caso di effettiva necessità, collaborare con il policlinico di Careggi, che è uno dei grandi ospedali italiani, che dispone di 1.300 posti letto.
Ancora più penalizzanti le risorse dell'ambito universitario, infatti la classifica delle Università italiane realizzata dal Censis edizione 2020-2021, pubblicata il 13 luglio scorso, riguardo alle 37 sedi italiane che hanno l'insegnamento di Medicina e Chirurgia , colloca l'Università di Siena al 29° (su 37 sedi) e Firenze all’8° posto.
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