Opinionisti Paolo Tagliaferri

Sansepolcro e la sua propensione al successo

"L’auspicio è che possa ritrovare il suo posto in prima fila"

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Mio padre, venuto a mancare lo scorso novembre, negli ultimi mesi di vita mi raccontò di quell’estate del 1948 quando fu messo su un treno a Cividale del Friuli, dove abitava con i genitori e quello che rimaneva dei sui quattro fratelli maggiori reduci di guerra, per venire a trascorrere i mesi estivi dai parenti di Sansepolcro. Era l’estate che seguiva il tragico terremoto che la mattina del 13 giugno aveva ferito la città con una forte scossa stimata nel 5° grado della scala Richter e che, secondo le cronache del tempo provocò la distruzione di 15 case, una vittima e ben 2.500 senza tetto. In particolare si ricordava di una ordinata fila di tende bianche allestite lungo un viale fuori dalle mura, di come la città gli era apparsa semplice e spoglia, colpita così profondamente da quel tragico evento. Ma ne conservava un ricordo piacevole, allo stesso modo in cui qualsiasi persona, orami in la con gli anni, può custodire nella memoria gli anni della propria spensierata infanzia. Aveva 13 anni, e del suo racconto mi meravigliai di come un ragazzino della sua giovane età avesse potuto fare da solo un simile lungo viaggio, attraversando mezza penisola. Cose impensabili ai nostri giorni. Mio padre probabilmente riservò sempre a Sansepolcro un posto nei sui pensieri, lui nato nella penisola istriana prima della guerra da madre originaria di Pieve S.Stefano.

Rattrista leggere, ormai di frequente, di una Sansepolcro stanca e dall’apparenza rassegnata, di un bel centro destinato per molti all’oblio, dove attività commerciali anche storiche e rinomate chiudono i battenti e dove il tessuto imprenditoriale e produttivo arranca non trovando più lo slancio e le intuizioni del tempo che fu. Preoccupazioni probabilmente giustificate e che i recenti tragici eventi nazionali legati all’epidemia covid-19 non fanno che esasperare prevedendo una difficile ripartenza e scenari non certo incoraggianti. Nella nostra regione e nella vicina Umbria di belle cittadine ne abbiamo davvero tante non c’è che l’imbarazzo della scelta. In molti casi si tratta di vere e proprie unicità, perle di bellezza e di importanza storica ed artistica inestimabile. Ma Sansepolcro ha una storia di eccellenze, culturali ed imprenditoriali, che non la fanno sfigurare neppure rispetto alla vicina Arezzo o rispetto a realtà di provincia che hanno avuto uno sviluppo davvero folgorante negli ultimi anni, una fra tutte la splendida Cortona . Sansepolcro, luogo antico, nata pare sulle ceneri di un accampamento romano abbandonato a se stesso dopo la crisi dell'impero e che si è sviluppata a partire dell’XI secolo come centro abitato. Nel XIV secolo si narra già della presenza di una scuola di grammatica, di un alto numero di professionisti intellettuali, medici e notai, di un contesto culturale locale articolato e complesso che rendeva Sansepolcro un centro dinamico, vivace e stimolante, anche per personaggi di primaria importanza come Piero della Francesca. L’illustre cittadino, insieme ad altri rinomati artisti e uomini di cultura come Luca Pacioli (riconosciuto come il fondatore della ragioneria), hanno dato un contributo non indifferente sia a livello locale che nazionale. Le bellezze pittoriche di Piero di Benedetto de' Franceschi

rappresentano, per la storia dell’arte, una novità tale da innescare una vera e propria rivoluzione. A proposito della Resurrezione, già nel 1925 Aldous Huxley, scrittore e romanziere inglese, lo definiva il dipinto il più bello del mondo; un Cristo risorto che viene rappresentato solare e sereno e in cui la sofferenza è gia vinta e il tormento è alle spalle. Non un dipinto come tanti, il più bello. Artista, Piero, che ha saputo coniugare magicamente un equilibrio perfetto fra la plasticità e monumentalità, una straordinaria capacità di astrazione e sospensione.

Negli anni in cui visse l’illustre Piero, dopo che il Borgo San Sepolcro era passato sotto il comune di Firenze nel 1440, ceduta in pegno per 25.000 ducati, vedeva nascere il primo monte di pietà di tutto l’attuale territorio toscano. La costituzione, nata in un periodo di grave crisi economica e dall’esigenza di combattere il prestito a interesse, aveva lo scopo di dare liquidità a persone in difficolta erogando prestiti di limitata entità ma a condizioni favorevoli rispetto a quelle di mercato e avveniva in cambio di un pegno. Il monte di pietà di Sansepolcro venne creato ben 6 anni prima della costituzione del molto più famoso Monte Pio di Siena che diede origine a quella che seguito diverrà il Monte dei Paschi, considerata la banca più antica del mondo.

In campo imprenditoriale vi sono degli esempi di eccellenza e di successo che riportano nuovamente Sansepolcro in prima fila. Dove, per dirla come l’encliclopedia Treccani, la storia della famiglia Buitoni è da ritenere la principale e più antica dinastia industriale italiana del settore alimentare. Dunque non una delle tante, ma la principale. Un casa di produzione che assunse, all’inizio del secolo scorso, un rango internazionale, grazie alla realizzazione, su basi scientifiche, di produzioni allora nuove come la pastina glutinata, gli alimenti dietetici e per l'infanzia. Imprenditoria illuminata e di successo, rinomata ovunque in Italia e nel mondo. Ma ancora oggi vi sono esempi di eccellenze, di intuizioni e di grandi successi come è certamente il caso della Società Aboca, ormai un vero e proprio impero. Imprenditoria che negli anni ha visto eccellenze nel campo della produzione di camicie (Inghirami, Del Siena), nella maglieria e che vede ancora oggi livelli tecnologici di primordine nel campo dell’automazione industriale (Tiber Pack). Senza certamente dimenticare altre aziende storiche, in alcuni casi ormai arrivate alla quarta generazione come è il caso della Baschetti Autoservizi o all’ottava generazione come Busatti tessitori dal 1842. L’elenco sarebbe ancora lungo.

Dunque l’auspicio che, passata questa immane tragedia nazionale e mondiale legata al coronavirus che tanto angoscia tutti noi in questi giorni, Sansepolcro possa ritrovare il suo posto in prima fila, quello slancio imprenditoriale, artistico e culturale che tanto merita questa bella cittadina.

Redazione
© Riproduzione riservata
08/04/2020 12:29:59

Paolo Tagliaferri

Libero professionista – già dipendente del Centro ricerca e sviluppo della Pirelli Spa con esperienza presso il complesso metallurgico BMZ nella ex Unione Sovietica, da oltre venticinque anni consulente direzionale in materia di salute e sicurezza sul lavoro, normativa ambientale e antincendio. Docente formatore in corsi professionali. Auditor di sistemi di gestione della sicurezza sul lavoro per l’ente internazionale DNV. Scrittore autodidatta e per diletto.


Le opinioni espresse in questo articolo sono esclusivamente dell’autore e non coinvolgono in nessun modo la testata per cui collabora.


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