La Premier League: "Non si gioca a maggio, via il 30% d'ingaggio ai calciatori"
Ancelotti: "Se non venisse assegnato il titolo il Liverpool avrebbe ragione a lamentarsi"
La Premier League ha rotto gli indugi con una netta presa di posizione: i giocatori sono dunque pronti a ridursi del 30% lo stipendio.
Nella lunga nota diramata nella giornata odierna si è evinto che: "La data di riavvio del campionato è in costante revisione con tutte le parti interessate a causa dell'impatto della pandemia e lavoriamo insieme in questo momento molto impegnativo. La Premier League sta lavorando a stretto contatto con tutto il calcio professionistico in questo Paese, nonché con il governo, gli enti pubblici e altre parti interessate per garantire che il gioco raggiunga una soluzione collaborativa".
La nota è poi entrata nello specifico: "Nella riunione odierna sono state prese in considerazione le implicazioni sportive e finanziarie per i club della Premier League, nonché per la FA, EFL e la National League. Di fronte a perdite sostanziali e continue per la stagione 2019/20 da quando è iniziata la sospensione delle partite e per proteggere l'occupazione, i club della Premier League hanno concordato all'unanimità di consultare i loro giocatori in merito a una combinazione di riduzioni condizionate e rinvii pari al 30%della retribuzione annua totale. Questa linea sarà costantemente sottoposta a revisione al variare delle circostanze. La Lega sarà regolarmente in contatto con il PFA, e il sindacato parteciperà a un incontro che si terra' domani tra Lega, giocatori e rappresentanti del club".
Serie A attendista
Per il momento in Serie A non si è presa ancora una decisione in merito al taglio degli stipendi dei calciatori con l'associazione italiana calciatori che si è messa in contrasto con la Lega che chiede il taglio di tre-quattro mensilità contro una richiesta dall'Aic, nella figura del rappresentate dei giocatori Damiano Tommasi. La lunga riunione di oggi ha prodotto un nulla di fatto, una fumata grigia. Nella conference call tra club, Aic e Lega non si è trovato un accordo sul taglio stipendi né si è parlato di date per la ripresa del campionato fermato dall'emergenza per il coronavirus.
Ancelotti tende la mano al Liverpool
In Inghilterra regna l'incertezza e non si sa se si riprenderà a giocare con una possibilità che non venga assegnato il titolo. A rimetterci sarebbe sicuramente il Liverpool di Jurgen Klopp che attende di vincere la Premier League da trent'anni. I Reds hanno un vantaggio siderale sulla seconda, 25 punti che potrebbero diventare 22 perché il City secondo ha una partita in meno. Al Liverpool, dunque, mancherebbero solo 5 punti per vincere matematicamente il titolo ma c'è qualcuno che ha messo in dubbio l'assegnazione.
Ai microfoni dell'Equipe Carlo Ancelotti allenatore dell'Everton, l'altra squadra di Liverpool, ha teso una mano ai cugini se non venisse assegnato il titolo in Inghilterra:"Beh, il Liverpool avrebbe ragione a lamentarsi se non venisse assegnata la Premier. La cosa che più importa in questo momento è la salute delle persone. Bisogna pensare solo a questo e seguire le direttive dei Governi, restando a casa".
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