Opinionisti Paolo Tagliaferri

T.S. Eliot a Giuliana di Norwich e quel “Tutto sarà bene e ogni genere di cosa sarà bene”

La storia umana, dalla notte dei tempi, è accompagnata costantemente da immani tragedie

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Scrivere per passatempo in un periodo di emergenza nazionale, di insicurezza ed angoscia collettiva come quella che stiano vivendo in queste ultime settimane, potrebbe apparire superfluo e fuori luogo. Potrebbe addirittura risultare indelicato o inopportuno agli occhi di chi è colpito direttamente da questa immane tragedia, a chi nell’angoscia attende impaziente notizie dall’ospedale, e a quanti continuano a svolgere fra speranza e timore il proprio lavoro, che si tratti di personale sanitario, commesse di supermercati o forze dell’ordine. Qualsiasi argomento diventa banale e di scarso interesse se paragonato alle notizie drammatiche che incessantemente ci giungono da ogni parte e che catalizzano istintivamente ed inevitabilmente la nostra suggestionabile attenzione. La storia umana, dalla notte dei tempi, è accompagnata costantemente da immani tragedie, guerre interminabili e crudeli, pestilenze e calamità naturali di ogni tipo. Ma forse mai come oggi, nell’era della comunicazione spinta alla velocità della luce, delle notizie diffuse da ovunque e da chiunque, talvolta contraddittorie o di dubbia affidabilità, tutto diventa incontrollato, martellante ed asfissiante. Le immagini si susseguono come flash istintivi e infernali, i comunicati si accavallano, si moltiplicano gli inviti, le ordinanze e i divieti. Frasi che si ripetono all’infinito, parole fino ad oggi sconosciute che improvvisamente diventano di uso comune e quotidiano. Nascono motti e slogan che accomunano, avvicinano e che tentano di dare conforto e sostegno. Il “tutto andrà bene” di questi ultimi giorni ne è la conferma, tre semplici parole che contengono in se un messaggio di pura speranza. Una frase nel passato usata dal poeta T.S. Eliot nell’opera i “Little Gidding” del 1942, nella quale, lontano dalla polvere sotto la quale giaceva una Londra colpita duramente e ripetutamente dai bombardamenti aerei tedeschi, la utilizzava per sottolineare con particolare intensità ed estasi la sua convinzione sull’effetto finale e definitivo dell’amore con quel “….tutto sarà bene e ogni genere di cosa sarà bene”. Un momento di illuminazione estatica, un approccio inedito in cui il poeta cita letteralmente un passo delle “Rivelazioni” della mistica medioevale Giuliana di Norwich, proclamata santa per la chiesa anglicana e venerata come beata dalla chiesa cattolica. Giuliana, vissuta fra il 1342 e il 1416 in Norwich, quella che a quel tempo era la seconda città d’Inghilterra per importanza, probabilmente apparteneva ad una famiglia agiata della zona e, una volta persi i familiari a causa dell’epidemia di peste che flagellava in quegli anni l’Europa, divenne eremita. All’età di trent’anni si ammalò gravemente e in punto di morte ebbe invece una serie di intense visioni di Gesù Cristo che ebbero fine il giorno in cui guarì dalla sua malattia, visioni in cui il Signore affida a Giuliana queste parole “tutto sarà bene e ogni cosa sarà per il bene“. Parole che in questi giorni sono state ricordate anche da monsignor Mauro Maria Morfino, vescovo di Alghero. Un pensiero che Giuliana di Norwich riverserà nei sui scritti, tramandati fino a noi da trascrizioni del manoscritto originale, forse olografo, da parte di religiose e monache benedettine inglesi. Un messaggio di ottimismo in cui la mistica parla dell’amore di Dio in termini di gioia e compassione per tutto ciò che è creato, in particolare per gli esseri umani pur nella consapevolezza della presenza inevitabile del peccato e della sofferenza. Parole inusuali anche per il suo tempo in cui il pensiero dominate vedeva invece nelle sciagure una punizione divina. Parole e significati difficili da decifrare e da comprendere in questi giorni di dolore ed angoscia ma che contengono in se quel messaggio di ottimismo che deve permanere in questi giorni in cui, ognuno di noi, aspetta con trepidazione il colpo di scena, il medicinale miracoloso e risolutivo, l’indebolimento naturale e progressivo del virus o qualsiasi altra cosa che possa porre fine a questa immane tragedia, restituendoci la nostra vita che temiamo di avere perduto.

Redazione
© Riproduzione riservata
25/03/2020 09:52:25

Paolo Tagliaferri

Libero professionista – già dipendente del Centro ricerca e sviluppo della Pirelli Spa con esperienza presso il complesso metallurgico BMZ nella ex Unione Sovietica, da oltre venticinque anni consulente direzionale in materia di salute e sicurezza sul lavoro, normativa ambientale e antincendio. Docente formatore in corsi professionali. Auditor di sistemi di gestione della sicurezza sul lavoro per l’ente internazionale DNV. Scrittore autodidatta e per diletto.


Le opinioni espresse in questo articolo sono esclusivamente dell’autore e non coinvolgono in nessun modo la testata per cui collabora.


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