"Il nuovo PRG, obiettivo mancato dell'amministrazione di Città di Castello"
Prende posizione il gruppo di Tiferno Insieme: ""Deluse le aspettative attese"
Secondo il Documento Programmatico, che ne era alla base, il nuovo PRG doveva caratterizzarsi per una rinnovata attenzione ambientale e paesaggistica: un “prg a cemento 0”, nel quale il recupero, la riqualificazione e la rigenerazione del costruito (con un sistema di premialità) dovevano essere il punto focale. Il nostro gruppo politico ha votato contro il PRG proprio perché, nonostante i proclami entusiasti dell’assessore Cestini, ha tradito gran parte delle aspettative. Pensavamo che un forte indirizzo di riqualificazione, demolizione e/o recupero dell’esistente per i quartieri anni 60-70 meno appetibili dal mercato edilizio, per i “corpi fuori contesto” del centro storico e per la zona industriale potessero portare ad una vera rigenerazione del tessuto urbanistico. Viceversa il “nuovo PRG” pare semplicemente sommarsi al “vecchio PRG Cusmano”: i valori di consumo del territorio sono realmente e potenzialmente più ampli di prima e viene a mancare una visione coerente e organica per una crescita ordinata del territorio. Non a caso se si sfruttasse l’intera Superficie Utile Costruibile disponibile nel Piano Operativo n. 1 dovremmo considerare un impensabile aumento della popolazione fra i 3300 e 4000 abitanti a fronte del calo demografico che invece sta subendo la nostra città.
Di conseguenza in alcune frazioni o nella “zona apecchiese” potremmo rischiare una “bolla edilizia” sulla base dell’assenza di una forte richiesta del mercato per quantità e per tipologia del costruito, una “logica dei palazzi” inversa alle stesse tendenze di acquisto come peraltro segnalato dallo studio Nomisma. Assieme a questo anche le nuove zone commerciali-direzionali previste in zona “apecchiese”, “pescidoro” e “Casella-Santa Lucia” sono potenzialmente dannose e potrebbero andare ad incidere ulteriormente sull’abbandono di un centro storico già in difficoltà. Anche l’ampliamento degli insediamenti industriali si pone in controtendenza rispetto alla richiesta e, ad ulteriore riprova del rischio di “saturazione edilizia” del territorio, rimaniamo in attesa della paventata presentazione delle “prima variante” da parte del gruppo Coop che il Sindaco Bacchetta ha annunciato prossima ad approdare in Consiglio.
Una menzione particolare merita l’incoerente pianificazione di Piazza Burri e della zona degli ex-Mulini Brighigna che, allo stato attuale, appare un’occasione mancata per dare vita in modo efficace e funzionale ad un nuovo perno della città fra il centro storico e la moderna espansione. Manca infine una programmazione e una visione progettuale stradale che infatti ricalca un PUMS concentrato più a fotografare la situazione attuale che a prefigurarne di nuove.
Rimane la consolazione che delle 44 osservazioni al PRG-parte presentate dal nostro gruppo ne siano state approvate circa la metà e vanno calcolate al netto del contributo costante dato in fase di discussione in Commissione. Nonostante una “cornice” che non condividiamo ci siamo adoperati per migliorare la stesura del quadro urbanistico cittadino e di questo ne daremo ulteriormente conto.
I consiglieri comunali di “Tiferno Insieme”
Nicola Morini e Vittorio Vincenti
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