Le cascate di Twin Peaks sono di nuovo sacre ma rimangono aperte ai turisti
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Dopo 165 anni, la tribù Snoqualmie ha ripreso possesso di alcune delle sue terre più sacre
L'iconica cascata della serie televisiva Twin Peaks è tornata ai suoi legittimi proprietari. Dopo 165 anni, la tribù Snoqualmie ha ripreso possesso di alcune delle sue terre più sacre intorno a Seattle, tra cui le Snoqualmie Falls, apprezzate ogni anno da un milione e mezzo di turisti.
Molto prima della costruzione di due centrali idroelettriche, e che venissero scelte come set della serie di culto di David Lynch e Mark Frost, questo luogo era venerato dall'omonima tribù indigena: un luogo di presagio, ma anche un cimitero a cui venivano consacrati gli spiriti dei morti. Tuttavia gli Snoqualmie persero tutto nel 1855, firmando il trattato di Point Elliot e cedendo il loro territorio al governo degli Stati Uniti.
Le cascate comparivano nella sigla degli episodi degli Anni 90 e si trovavano sotto il Great Northern Hotel, dove alloggiava l'agente Cooper. La zona turistica è stata acquistata nel 2007 dalla tribù Muckleshoot, che ora supporterà i Snoqualmie nella restaurazione delle terre sacre, che rimarranno comunque aperte ai turisti, a partire dal Salish Lodge che cambierà solo gestione.
Una nuova generazione di capi tribali continuerà ad accogliere migliaia di turisti da tutto il mondo, preservando la sua cultura e il suo ambiente. E la nuova gestione potrebbe far diventare le Snoqualmie Falls ancora più scenografiche rispetto ai decenni precedenti: per oltre un secolo, l'acqua è stata deviata dalle cascate alle turbine idroelettriche sotterranee, ma ora tutto potrebbe tornare allo splendore dell'antico luogo sacro che è sempre stato, circondato dalla nebbia e da un alone di mistero.
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