Governo, ancora niente sottosegretari: Conte chiede di accelerare sulle nomine
Braccio di ferro tra M5s e Pd, ma anche interno nelle due forze di maggioranza
La lista ancora non c'è. Dopo un'altra giornata di incontri non è ancora chiusa la partita dei 42 sottosegretari del nuovo governo. Gli ambasciatori di M5s e Pd si sono incontrati in serata, per tentare invano di portare un elenco di nomi più o meno completo a Giuseppe Conte, in tempo per il Cdm convocato alle 15. Ma il braccio di ferro tra Dem e pentastellati non è ancora finito. "Noi vorremmo accelerare, ma gli altri vogliono più tempo", dice LeU. La fretta nasce da un'esigenza stringente: senza i sottosegretari il lavoro dell'esecutivo non può davvero iniziare. Il presidente del Consiglio da Bruxelles fa sapere ai partiti che si aspetta una lista in tempo per il Consiglio dei ministri: "Sarebbe buono riuscire a completare la squadra".
Tempo massimo fino al Cdm di venerdì mattina - Non è escluso che si riesca o che si rimandi di poco, a un Cdm venerdì mattina. Sarebbe un auspicio dello stesso Quirinale, secondo fonti parlamentari, che il governo sia a pieni ranghi e a pieno regime quanto prima. Conte dovrebbe vedere in mattinata le delegazioni: Spadafora, Patuanelli, Franceschini e Orlando si sarebbero incontrati - ma non ci sono conferme ufficiali - in serata per accelerare. Restano però da sciogliere alcuni nodi.
Braccio di ferro tra Pd e M5s su due deleghe al ministero dello Sviluppo - Un braccio di ferro è in corso tra M5s e Pd su due deleghe pesanti del ministero dello Sviluppo: Telecomunicazioni ed Energia, che nel vecchio governo aveva tenuto Di Maio. Per le Tlc i Dem vorrebbero Antonello Giacomelli (che potrebbe anche guidare l'Agcom) e per l'Energia l'assessore laziale Gian Paolo Manzella, esperto d'innovazione. Ma i Cinque stelle reclamano per sé entrambe le deleghe: all'Energia vorrebbero Dario Tamburrano, le Tlc dovrebbe tenerle Patuanelli. L'intesa - sostiene qualcuno - potrebbe essere Energia al Pd e Tlc al M5s.
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