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L’arcangelo Gabriele in amaranto

L'Arezzo sogna ad occhi aperti

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Calciomercato con finale a sorpresa: dalla Fiorentina,00 all’ultimo tuffo, biondo e bello come un arcangelo, è sbarcato in amaranto Gabriele Gori. Il nazionale Under 20 è oggetto del desiderio di Pieroni da un anno e passa. E dire che il nostro direttore, andando a Milano per la chiusura delle trattative, al posto del libretto degli assegni, aveva messo in valigia un paio di forbici da giardiniere. Occorreva tagliare la rosa extralarge, per ratificare i contratti dei penultimi arrivati: Dell’Agnello, Piu (rigorosamente senza accento), Picchi e Benucci. Ma l’accento, anche su Piu, ce l’ha messo Pieroni, con la mossa finale che ha tolto anche l’ultimo velo alle ambizioni amaranto in questa stagione. È un Arezzo che sogna ad occhi aperti, nonostante le partenze dolorose dei gioiellini Buglio e Basit e nonostante il Monza del Berlusca, finito tra i piedi alla periferia del calcio e della politica, col fido scudiero Galliani. La prossima volta andrà a Gorgonzola, perché il Cav. è uno che non può stare dietro. Patisce l’ombra, come Ermanno Pieroni. Cosa questa, che meglio di tutti sa Piero Mancini, il suo vecchio presidente in tribuna anche a Grosseto, con cui conserva una specie di cordone ombelicale. Del resto non l’aveva detto e ripetuto Di Donato, che il suo Arezzo voleva fare meglio dell’anno scorso? L’arrivo di Gabriele Gori da Firenze certifica il programma, come la piattaforma Rousseau oggi certificherà il governo giallo-rosso. Dunque il rilancio amaranto, dopo la doccia gelata con la Pianese passa dal mercato che, in coda, ci ha regalato un giovanissimo attaccante di grande prospettive come Gabriele Gori, che ha scelto l’amaranto per rilanciarsi da una stagione al ribasso tra Foggia e Livorno. Forse gli hanno detto che questa è la piazza ideale per i centravanti: lo sanno bene Graziani e Bazzani, Abbruscato, Floro Flores. E, per passare dalla storia alla cronaca, lo sa anche Brunori, che pure era arrivato non da Firenze, ma da Villabiagio. Non solo Gabriele Gori, però. La giornata di ieri, oltre le sforbiciate che hanno fatto dimagrire la rosa e ratificato i penultimi, ha ufficializzato un altro colpo da novanta. Da Milano, sponda Internazionale davvero, è approdato in amaranto Ryan Nolan, dietro Corrado sulle orme di Sala. Insomma continua il vecchio feeling tra Pieroni e l’Inter, irrobustito dallo sbarco in nerazzurro di Antonio Conte, uno che deve moltissimo a Ermanno Pieroni, che lo chiamò sulla panchina amaranto che faceva le astine. L’irlandese è giovanissimo (classe 1999 come Gori) ma non uno qualsiasi. È stato il capitano della pluridecorata primavera nerazzurra ed è pronto per il gran salto se, prima dell’Arezzo l’aveva cercato addirittura il Leeds. Nolan arriva a titolo definitivo e dunque è un valore aggiunto per Di Donato e per la Società. In altre parole un acquisto in prospettiva, che serve subito. Mancava un uomo in grado di guidare la difesa e far ripartire la manovra da dietro. Borghini e Baldan, infatti, sono due ottimi difensori che esprimono il meglio in marcatura. Si alterneranno in una stagione lunghissima, con la coda dei play off, che Ghirelli ha voluto lunga come l’anno scorso. Parimenti si alterneranno le punte che, secondo qualcuno sono diventate troppe, ma non evidentemente secondo Pieroni e Di Donato che, con il suo 4/4/2 tutto vuole, tranne che restare corto là davanti. Per questo è arrivato Gabriele Gori, dopo il trenino da Empoli che ci ha riportato Benucci e due ragazzi di prospettiva come il metronomo Picchi (classe 1997) nipotino di un certo Armando e Più, un 1996 che solo un paio di anni fa era considerato tra i giovani attaccanti italiani di maggiore interesse. Insomma il giardiniere Pieroni, a Milano, ha guardato all’oggi e al domani, con il mandato di La Cava. Il presidente e la Società dulcis in fundo. Di loro se ne sono sentite tante, forse troppe, in questa estate bollente. Perciò non è il caso di allungare il brodo, con ingredienti di frodo. Meglio aspettare perché le soprese, con Pieroni, sono sempre dietro l’angolo. Vedi Nolan e Gabriele Gori da Firenze. Di certo è il rafforzamento della Società il vero nodo gordiano, per pensare di nuovo in grande sotto i cieli di San Cornelio. E il primo punto sarà quello di rifare un teatro all’altezza dello spettacolo, che Di Donato vuole da subito regalare al suo pubblico, ora chiamato a rispondere come sa. Si, questo Arezzo si merita ben più di 1200 abbonati e, grazie al rinvio con la Juventus 23, c’è anche il tempo per rimediare. O no?

Giorgio Ciofini

           

Redazione
© Riproduzione riservata
03/09/2019 10:03:04


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