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E45, il sindaco di Bagno di Romagna torna nuovamente all'attacco

"Un incontro per poter apprendere le ragioni di tale tempistica", afferma il primo cittadino

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Dopo la tornata elettorale, il neo-confermato Sindaco di Bagno di Romagna Marco Baccini non ha perso tempo ed ha ripreso immediatamente in mano quello che ritiene uno dei fascicoli più urgenti, ovvero quello della viabilità dell’Alta Valle del Savio ed in particolar modo al problema della chiusura ai mezzi pesanti della E45.

Lo ha fatto indirizzando ben tre missive al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli, al Procuratore di Arezzo Roberto Rossi e al Presidente della Provincia Gabriele Fratto.

Al Ministro Toninelli è stata indirizzata una richiesta insieme ai colleghi Sindaci di Pieve Santo Stefano Claudio Marcelli e di Sansepolcro Mauro Cornioli (Toscana) e di Città di Castello Luciano Bacchetta (Umbria), di attivazione urgente del tavolo di lavoro operativo aperto alle Regioni, Province ed ai Sindaci rappresentativi del territorio, con la presenza di Anas per tracciare il quadro dei tempi, operazioni, nonché per coordinare le informazioni a seguito del silenzio istituzionale che ha preso campo nell’ultimo periodo.

In particolare, il Sindaco Marco Baccini ha chiesto al Ministro un “intervento urgente e diretto a sbloccare una situazione che si sta “incancrenendo” sempre di più e che, se non risolta, determinerà l’abbandono dei territori interni da parte di famiglie e imprese, con danni irreversibili” per quella che Baccini ha definito una “odissea senza fine e dal carattere incomprensibile, con l’unico dato certo che ad oggi, a distanza di 6 mesi dalla chiusura al traffico di quel tratto di arteria, nulla è cambiato”.

L’intervento del Ministro, in attesa degli esiti della perizia disposta dalla Magistratura sul Ponte Puleto, è stato richiesto soprattutto per l’attivazione del cantiere sulla Ex 3bis Tiberina, ove tutto appare ancora fermo. Al riguardo, nota locale, “fa ridere – dice Baccini – vedere “abbaiare” allo scandalo ex sindaci come Lorenzo Spignoli, che ha amministrato negli ultimi dieci anni, quando la vecchia ex 3 bis Tiberina è interdetta al traffico dal 1998. Sarebbe stato meglio se si fosse impegnato di più quando era il momento e avesse lasciato meno problemi ai posteri”.

Per quanto riguarda la Magistratura, invece, Baccini non ha usato mezzi termini e pur nel rispetto dei ruoli e della separazione dei poteri che vige nel nostro ordinamento statale”, ha commentato come “veramente inspiegabile e incomprensibile” il termine di 3 mesi concesso al Consulente per predisporre la perizia.

“Per ogni giorno che passa”, ha evidenziato Baccini, si verificano “ingenti danni al tessuto socio-economico del territorio coinvolto, che compete a 3 Regioni ed altrettante Province ed a 20 Comuni. Basti considerare, un dato per tutti, che solo il trasporto scolastico tra le due regioni è costato alla collettività oltre € 110.000 da quando la strada è stata chiusa al traffico pesante”.

Al Procuratore Rossi, quindi, la richiesta di “un incontro per poter apprendere le ragioni di tali tempistiche e per avere un quadro degli adempimenti successivi che intende porre in atto per addivenire alla più celere riapertura anche ai mezzi pesanti della E45, così come aveva dichiarato mesi fa di essere nelle proprie intenzioni”.

Infine al Presidente della Provincia Gabriele Fratto ed al consigliere alla viabilità Davide Ceccaroni una nota per chiedere “di poter conoscere la programmazione delle risorse e degli interventi sulle strade provinciali in modo da poter verificare insieme ai colleghi dei Comuni limitrofi che gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria siano equamente distribuiti e programmati sul territorio”.  

Ciò che lamenta il Sindaco, infatti, è la “situazione di emergenza in cui versa il sistema della viabilità provinciale dell’Appennino cesenate”, per il quale “è sempre più evidente l’assenza di investimenti per la manutenzione delle strade provinciali dell’alta Valle del Savio che, dopo un parziale intervento in occasione del Giro d’Italia del 2017 peraltro finanziato con risorse stanziate ad hoc dalla Regione Emilia-Romagna, permangono in una situazione di “dimenticanza” o di “assenza di programmazione”.

 La situazione più grave riguarda in particolare le due frane che hanno coinvolto ieri la SP 137 determinandone la chiusura al traffico, precisa il Sindaco.

Redazione
© Riproduzione riservata
12/06/2019 14:50:36


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