Animali Cani & Gatti

Sacro di Birmania

Uno splendido gattone e ha fascino da vendere: è grande e massiccio

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Ancora oggi ci si interroga sull’origine del Gatto Sacro di Birmania. Secondo la leggenda, infatti, questo bellissimo gatto nacque nel tempio di Lao-Tsun, abitato dai monaci Kittha, che veneravano Tsun-Kyantse, la dea dagli occhi di zaffiro che presiedeva alla reincarnazione delle anime. I monaci Kittha vivevano in meditazione, circondati da 100 gatti bianchi sacri: credevano che dopo la morte le loro anime si sarebbero incarnate in quei gatti.

Il Gatto Sacro di Birmania è tutt’oggi venerato nel suo paese di origine. Tuttavia restano ancora molti dubbi su come sia arrivato in Europa: secondo alcuni Auguste Pavie e Russel Gordon, in occasione di un viaggio in Birmania, ricevettero in dono dai monaci Kittha una coppia di gatti sacri, un maschio che morì durante il viaggio verso la Francia e una femmina che partorì a Nizza.

Secondo altri fu un miliardario americano, Cornelius Vanderbilt, ad acquistarne una coppia da un servo infedele del tempio. Altri ancora credono che sia il risultato di un incrocio tra gatti Siamesi e gatti a pelo lungo bianchi e neri. In ogni caso la razza viene riconosciuta in Francia nel 1925, e nel 1950 il Birmano viene ribattezzato Gatto Sacro di Birmania, per evitare di fare confusione con il Burmese.

Il Gatto Sacro di Birmania è uno splendido gattone e ha fascino da vendere: è grande e massiccio; il corpo è lungo, le zampe sono corte e muscolose; la testa ha un’ossatura forte, guance rotonde e piene, orecchie piccole e oblique; il naso ha un piccolo stop (ossia un abbassamento della canna nasale in corrispondenza degli occhi) e una piccola gobbetta (detta profilo romano); bellissimi occhi di colore blu zaffiro.

Il pelo è lungo sul dorso e sui fianchi, corto sul muso, a seconda delle diverse parti del corpo. Il colore, invece, è influenzato da diversi fattori: l’età del gatto, le variazioni climatiche, il colore delle punte. I gatti Sacri di Birmania nascono tutti bianchi, e solo dopo diversi giorni si cominciano a vedere le marcature.

Esistono diverse varietà di gatti Sacri di Birmania (mantello color crema e marche bruno scuro, mantello blu e marche grigio-blu, mantello lilla e marche lavanda rosato ecc.), ma tutte hanno una caratteristica in comune: hanno il guantaggio bianco. Questo significa che le zampe, anteriori e posteriori, sono “guantate” da pelo bianco candido.

Il Gatto Sacro di Birmania è un micio intelligente e tranquillo. Inoltre si dimostra affettuoso, non invadente né aggressivo. Va molto d’accordo anche con gli altri gatti, ma non sopporta facilmente di essere messo al secondo posto dal proprio padrone. Per il suo carattere equilibrato non ha problemi a vivere in appartamento, ma non disdegna nemmeno l’aria aperta.

Non ama la solitudine, perciò è il gatto ideale per chi passa molto tempo in casa, per le persone anziane che hanno bisogno di compagnia, per i bambini, perché è sempre pronto a giocare.

L’unica cosa per la quale può farci “impazzire” è il cibo. Non ha molto appetito, e in più ama variare continuamente la sua alimentazione.

Notizia e Foto tratte da petclub.it
© Riproduzione riservata
14/02/2019 06:29:37


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