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La “Superbellezza” invade Sansepolcro: sabato 15 dicembre l’inaugurazione della mostra

Il progetto a cura di Michele Dantini vedrà esporre gli artisti Luca Bertolo e Flavio Favelli

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Arte visiva e linguaggi contemporanei nel segno di Piero della Francesca. Sabato 15 dicembre a Sansepolcro si terrà la presentazione della mostra Superbellezza curata dallo storico dell’arte Michele Dantini negli spazi di CasermArcheologica. Il progetto, sostenuto da Toscana Incontemporanea 2018, vedrà protagonisti Luca Bertolo e Flavio Favelli, due grandi personalità del panorama artistico contemporaneo nazionale, ed è composto da una serie di interventi che interesseranno gli spazi di CasermArcheologica, e altri luoghi, con un’originale coinvolgimento degli esercizi commerciali e degli spazi di affissione pubblica della Città. Sulla facciata di Palazzo Muglioni in via Aggiunti sarà steso un grande arazzo realizzato a quattro mani dagli artisti. Gli altri interventi di carattere pubblico vedranno l’affissione di due opere originali realizzate su manifesti 70x100 nei vari spazi della città, alle quali si aggiungeranno altre due opere originali realizzate su buste in carta che saranno distribuite gratuitamente presso i vari supermercati ed esercenti di Sansepolcro nella giornata di Sabato 15 Dicembre. Nei locali di CasermArcheologica sarà poi allestita una mostra con disegni ed opere originali dei due artisti, assieme ad alcune opere realizzate in passato che troveranno un allestimento site specific nelle sale della Ex Caserma.

La giornata inaugurale del 15 dicembre vedrà in programma:

al mattino una conversazione tra curatore e artisti con gli studenti del Liceo “Città di Piero”;

al pomeriggio, alle ore 17.00, l’inaugurazione aperta a tutta la Città. La mostra, aperta fino al 10 febbraio 2019, sarà visitabile ogni sabato dalle 16:00 alle 19:00 nel giorno di apertura settimanale al pubblico di CasermArcheologica, o su appuntamento.

Venerdì 14 Dicembre, alle ore 16.00 è prevista una visita in anteprima per la Direzione Generale Cultura e Ricerca della Regione Toscana in visita a CasermArcheologica, per le Autorità Cittadine e la Stampa.

La mostra 

Superbellezza, è la bellezza che si fa mondo e carne e mistero tangibile. E’ bellezza corroborante, che si propaga e desta generazione. 

Michele Dantini, storico e critico d’arte, scrittore e curatore - di recente ha inaugurato la mostra dedicata a Paul Klee al Mudec di Milano, ha invitato Luca Bertolo e Flavio Favelli a dialogare sul tema della potenza dell’immagine e sulle vie attraverso cui l’arte, quali che siano i modi attraverso cui essa si manifesta, giunge a fecondità. La mostra avrà come esito una pubblicazione realizzata con la Casa Editrice d'Arte Boîte.

Il curatore

Michele Dantini insegna storia dell’arte contemporanea all’Università per Stranieri di Perugia ed è Visiting Professor presso IMT Scuola di Alti Studi, Lucca; Scuola di specializzazione in Beni storico-artistici dell'Università di Perugia. Laureatosi in storia della filosofia presso la Scuola Normale Superiore di Pisa (relatori Remo Bodei e Adriano Fabris) e perfezionatosi in storia dell’arte contemporanea (Ph.D) presso la stessa Scuola Normale Superiore (relatori Paolo Fossati, Paola Barocchi, Enrico Castelnuovo) con soggiorni di studio e ricerca presso The Courtauld Institute, Londra, e Eberhard Karls Universität, Tubinga, tra 2011 e 2013 ha diretto il Master MAED in Educational Management al Castello di Rivoli Museo di arte contemporanea. Responsabile di progetti di ricerca nazionali e internazionali dedicati ai temi dell’arte italiana postbellica, è nel comitato scientifico di OGR Torino e si interessa del rapporto tra immagini e parole, di «creativity studies» e teoria della cittadinanza. Per la casa editrice Donzelli è in uscita «Arte e politica in Italia tra fascismo e Repubblica» (Roma, settembre 2018). Ha in programma, con il numero monografico della rivista «piano B» dedicato alla storia dell'arte italiana del Novecento, la curatela della mostra «Paul Klee» in allestimento al MUDEC Milano (Sole 24Ore Cultura). Tra le pubblicazioni più recenti «Arte e sfera pubblica» (Donzelli, Roma 2016); «Macchina e stella. Tre studi su arte, storia dell’arte e “clandestinità”: Duchamp, Johns, Boetti» (Milano 2014); «Geopolitiche dell’arte. Arte e critica d’arte italiana nel contesto internazionale» (Milano 2012). I suoi libri sono tradotti negli Stati Uniti, in Francia, Polonia, Spagna e altri paesi. «Diario Namibiano» (e/o, Milano 2003), inchiesta sulle trasformazioni delle abilità tradizionali in Africa australe all’ingresso nel mercato globale condotta in collaborazione con la National Gallery di Windhoek nel contesto di un progetto di cooperazione culturale, è stato finalista del premio Paola Biocca|Società Italo Calvino nel 2002. E’ nel comitato editoriale di «Predella Journal of Visual Arts» e «pianoB», riviste per cui cura o ha curato numeri monografici. Collabora al «manifesto», «Alfabeta2» e «minima&moralia».

Gli artisti

Luca Bertolo è nato a Milano nel 1968.  Dopo aver frequentato il corso di laurea in Scienze dell’Informazione all’Università Statale di Milano, abbandona la tesi in logica matematica. e si trasferisce a Londra. Tornato in Italia, si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Brera, dove si diploma in pittura nel 1998. Nello stesso anno si trasferisce a Berlino, dove rimane fino al 2004. Da allora vive in Italia.  Ha partecipato a mostre in spazi pubblici e fondazioni d’arte tra i quali MART (Rovereto, 2018), MAN (Nuoro, 2017), Fondazione del Monte (Bologna, 2017), MAGA (Gallarate, 2016), Fondazione Prada (Milano, 2015), GAM (Torino, 2014), GNAM (Roma, 2013), Centro Luigi Pecci (Prato, 2008, 2013), Nomas Foundation (Roma, 2012), 176/Zabludowicz Collection (Londra, 2010), MACRO (Roma, 2009), Kettle’s Yard (Cambridge, 2006).  Ha esposto in gallerie private, tra cui SpazioA, Pistoia e Arcade, Londra; uqbar, Berlino; Galerie Tatjana Pieters, Gent; The Goma, Madrid; Galeria 3+1, Lisbona, Galerie Perrotin, Parigi; Marc Foxx, Los Angeles. Ha pubblicato articoli su Flash Art, Il Giornale dell’arte, Exibart, Artribune, Warburghiana, Doppiozero, Le parole e le cose, ATP Diary. Dal 2015 insegna pittura all’Accademia di Belle Arti di Bologna.

Flavio Favelli vive e lavora a Savigno (Bologna). Dopo la Laurea in Storia Orientale all'Università di Bologna, prende parte al Link Project (1995-2001). Partecipa alla residenza TAM a Pietrarubbia diretta da Arnaldo Pomodoro nel 1995 e al Corso Superiore Arti Visive della Fondazione Ratti con Allan Kaprow nel 1997. Ha esposto con progetti personali al MAXXI di Roma, al Centro per l'Arte Pecci di Prato, alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino, al Museo Marino Marini di Firenze, alla Maison Rouge di Parigi e al 176 Projectspace di Londra. Nel 2008 ha progettato e realizzato Sala d'Attesa nel Pantheon di Bologna all'interno del Cimitero Monumentale della Certosa, che accoglie la celebrazione di funerali laici. Nel 2010 è stato artista in residenza all’American Academy di Roma. Partecipa alla mostra Italics allestita a Palazzo Grassi, Venezia (2008) e al Museum of Contemporary Art (MOCA), Chicago (2009) e a due Biennali di Venezia: la 50° (Clandestini a cura di F. Bonami) e la 55° (Padiglione Italia a cura di B. Pietromarchi).  Nel 2015 l'opera Gli Angeli degli Eroi viene scelta dal Quirinale e dal Ministero della Difesa per rappresentare i militari caduti nella ricorrenza del 4 Novembre. Nel 2017 il progetto Serie Imperiale vince la seconda edizione del bando Italian Council.

Redazione
© Riproduzione riservata
10/12/2018 22:36:16


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