Rubrica Marche

Abbazia di S.Vittore delle Chiuse

Un luogo di profonda pace e spiritualità

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L'abbazia di S.Vittore delle Chiuse fu fondata alla fine del X  dai Longobardi, signori del luogo. Eretta  da  monaci benedettini in un "fondo Vittoriano", fu dedicata a S.Benedetto, S.Maria e S.Vittore (1). I  feudatari si riservarono il giurispatronato del complesso monastico come risulta da un atto del 1011, nel quale Gozo del fù Racombona, signore del castello della Sassa, dona diverse terre di sua proprietà all'abbazia, rinunciando ad ogni diritto. L'abbazia di certo  fu influenzata dall'azione riformatrice di S.Romualdo  che in quel periodo operava dal Catria a Valdicastro.

Nel 1090 l'abate Morico I  concesse in enfiteusi ai figli del conte Alberico il castello della Genga fino alla terza generazione (2). Nel 1104 i comitali dei castelli della Sassa, Civitella, Precicchie, Ceresola, Serra Secca e  Valle rinunciarono al patronato su S.Vittore e sul vicino monastero femminile di S.Salvatore di Valle (3).

L'abbazia nel 1135 diviene proprietaria dei  castelli di Precicchie, Frisola e Pietrafitta (4), nel 1171 riceve l'investitura sulla sesta parte di Pierosara (5) e nel 1210 concede in enfiteusi le terre della corte di Troila (6). E' in questo periodo che, godendo del maggiore splendore, esercita il potere spirituale su 42 chiese collocate da Rosenga a Genga, Cerreto, Fabriano, Vallemontagnana e Albacina, diventando di fatto una signoria feudale. I suoi possedimenti erano situati nella conca fabrianese intorno ai castelli Poio e Castelvecchio, nelle area di monte Fano, Linatro, Orgitore, Civita, Serraloggia, Brosciano, Valcervara, S.Maria in Campo, Moscano, Conca, Albacina e Valdicastro (7). All'inizio del XIII secolo l'abbazia  viene in contrasto d'interessi con Fabriano e nel 1212 D. Morico II assoggetta alla città il suo castello di Pierosara (8).

Gli stessi abati iniziarono ad inurbarsi nel Comune  e nel 1218 edificarono la chiesa di S.Biagio (9). Il potere dell’abbazia in questo periodo fu indebolito in questo periodo dal fenomeno dell'affrancazione, dalla perdita spirituale dovuta alla scarsa osservanza della regola e dagli interessi materiali dei monaci. Nel 1298 S.Vittore vendette totalmente a Fabriano il castello di Pierosara. Nel 1308 con l'elezione ad abate di Crescenzio, figlio d’Alberghetto, i Chiavelli, allora signori di Fabriano, acquistano il potere anche nelle istituzioni religiose provocando  nella fazione guelfa della città, capeggiata dalla famiglia dei Fidesmidi, una forte ostilità che  durerà per anni. Con il regime commendatario S.Vittore intorno al 1373 accelera la sua decadenza e nel 1405 è annesso al monastero di S.Caterina di Fabriano.

L'edificio religioso a due corpi, di stile romanico con caratteristiche bizantine, possiede una torre difensiva e dei locali monastici. Il tempio ha una planimetria a croce greca, con eleganti monofore a strombo e la volta a crociera è sorretta da quattro colonne di pietra calcarea (10). 

Redazione
© Riproduzione riservata
10/11/2018 18:07:29


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