Centro Diurno di Caprese Michelangelo: proseguono le criticità, ora presidio e sciopero

Venerdì 12 dicembre sit-in della Uiltucs davanti all'Unione dei Comuni della Valtiberina
Domani, 12 dicembre 2025, la Uiltucs Toscana, insieme alle lavoratrici del Centro Diurno “Terzilio Rossi” di Caprese Michelangelo, sarà in presidio e sciopero davanti alla sede dell’Unione dei Comuni di Sansepolcro.
Una protesta inevitabile, conseguenza di oltre un anno di ritardi sistematici nel pagamento degli stipendi, sistematiche mancate risposte da parte delle cooperative che stanno "gestendo" l'appalto (OPUS ed ESSEQUADRO), e continue disfunzioni organizzative che hanno reso il lavoro quotidiano sempre più difficile e l'assistenza sempre più precaria.
Nonostante i ripetuti interventi del Sindaco di Caprese Michelangelo e dell’Unione dei Comuni – che in più occasioni hanno anticipato risorse per garantire gli stipendi, seppur sempre in ritardo – la situazione non ha mai trovato una soluzione stabile. Negli ultimi mesi, anzi, le criticità si sono aggravate, incidendo sulla qualità del servizio offerto agli utenti più fragili e mettendo le lavoratrici in condizioni non più sostenibili.
«La misura è colma. Da troppo tempo chiediamo risposte che non arrivano – dichiara Luigi Marciano, responsabile UILTuCS Toscana per il territorio di Arezzo –. Lo sciopero di domani è un segnale forte: non si può garantire un servizio pubblico essenziale senza condizioni minime di dignità, sicurezza e continuità retributiva.»
Marciano aggiunge: «Chiediamo all’Unione dei Comuni e alle cooperative una presa di responsabilità immediata e definitiva. Le lavoratrici non possono più accettare stipendi in ritardo, disorganizzazione quotidiana e totale assenza di confronto. Serve un cambio di passo, ora.»
La UILTuCS Toscana, che sarà al fianco delle lavoratrici per tutta la durata del presidio, conferma la disponibilità a un confronto serio, purché finalizzato a garantire tutele certe, pagamenti puntuali e un servizio dignitoso per la comunità.Non ci fermeremo alle parole, vogliamo che le amministrazioni locali tutelino le persone coinvolte, a partire da operatrici che svolgono con passione un'importante attività di sostegno, anche sociale, come questa.

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