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Città di Castello, capitale del tartufo celebra i cani, protagonisti della cerca del prezioso tubero

Una scultura in legno a scala reale realizzata dall’artista Carlo Paolo Granci

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“Bianca”, la scultura in legno a scala reale che celebra la simbiosi tra il cane e il tartufo: da due vecchie travi di rovere recuperato, il maestro,  Carlo Paolo Granci, con il suo scalpello e martello ha realizzato un’opera unica nel suo genere. Da due blocchi di legno è riuscito caso a catturare l'istante di massima concentrazione del lagotto romagnolo, razza simbolo, custode d’elezione del tartufo, nell’individuazione del prezioso tubero. L’autore, nella sua opera ha voluto rappresentare una triplice simbiosi tra materia, habitat e vita. Una scelta che è allo stesso tempo tecnica e narrativa. Il rovere, materia vissuta e salvata, lega simbolicamente la scultura alla storia del bosco e al ciclo di vita della natura. Qui risiede l'importanza concettuale: la pianta  di rovere non è scelta casualmente, in quanto è una delle piante ospiti più importanti, vivendo in simbiosi con il tartufo. La scultura onora dunque il legno vivo (l'habitat) e il legno recuperato (la materia), creando un ponte tangibile tra l'ambiente della cerca e la forma d'arte. Le venature e le cicatrici del legno di recupero rievocano il manto riccio del lagotto e la rugosità della terra umbra, celebrando il contesto del 45° Salone Nazionale del Bianco Pregiato Città di Castello, in programma dal 31 Ottobre al 2 Novembre nel centro storico di Città di Castello. Con il muso affondato nella terra, il lagotto scolpito da Granci cattura l'attimo esatto della scoperta. La tensione del corpo, il focus istintivo, l’energia concentrata: ogni fibra racconta la connessione profonda tra cane e natura. “Bianca” così è stata denominata la scultura in legno, sarà la testimonial della rassegna e la si potrà ammirare ed “accarezzare” durante lo svolgimento della tre giorni, fra le prime in Italia, per qualità del programma e del prodotto, la prelibata “trifola” simbolo di un territorio e storia secolare di una comunità: un tartufo bianco su tre in Italia proviene da questo lembo di terra a nord dell’Umbria. “La particolare rugosità e tecnica con cui è stata appositamente realizzata consentirà a tutti, anche a ipovedenti e non vedenti di poterla apprezzare, un elemento straordinario che colora di inclusività e solidarietà la manifestazione e celebra il connubio di amore e gratitudine fra i cani e i tartufai”, ha dichiarato con orgoglio Carlo Paolo Granci, 63 anni, ex docente di sostegno nell'area tecnico-artistica, da sempre apprezzato scultore per vocazione e passione,  con alle spalle una lunga esperienza consolidata da oltre 130 partecipazioni a mostre personali e collettive nel territorio sia regionale che nazionale. Le sue opere riflettono un'indagine costante sul rapporto tra l'uomo, l'animale e l'ambiente, con una predilezione per soggetti che incarnano la tradizione e l'autenticità. Agli ultimi ritocchi, dal collare, agli occhi e al muso di “Bianca” hanno assistito oggi, nella galleria del maestro Granci, l’assessore al turismo e commercio, Letizia Guerri ed il presidente dell’Associazione Tartufai Alto Tevere (fondata nel 1986), Andrea Canuti, con il suo cane “Luce”, un lagotto romagnolo dal fiuto impareggiabile come l’esercito di cani a Città di Castello circa duemila di ogni razza e taglia, un vero e proprio record al pari dei “cavatori” in attività, circa 1.500 fra cui sempre più giovani e donne. “Questa opera, davvero unica nel suo genere anche per lo straordinario messaggio di inclusività che racchiude e per la storia che celebra, sarà la “mascotte” della prossima edizione del Salone Nazionale Bianco Pregiato e potrà essere ammirata da tutti. Città di Castello è orgogliosa di poter rappresentare un territorio dove il tartufo tutto l’anno è gusto, storia, tradizione secolare ed è amore fra persone e animali”, hanno concluso Guerri e Canuti. Nello spirito del riconoscimento Unesco della cerca e cavatura patrimonio immateriale dell’umanità saranno tante le attività che avranno come protagonista l’associazione tartufai altotevere per raccontare a cittadini, visitatori e turisti come in questo territorio questa tradizione si rinnovi e sia capace di segnare un legame profondo nel tessuto sociale, culturale ed economico cittadino, oltre che un elemento centrale di sorveglianza e ambientale. Da venerdi 31 ottobre a do 2 Novembre in piazza Matteotti, varie attività di analisi sensoriale e scoperta del tartufo. Giovedì 30 Ottobre dalle ore 10.30 - “La cerca del tartufo raccontata ai bambini” attivita’ di conoscenza e avvicina alla  cerca e cavatura del tartufo con le scuole primarie di Citta’ di Castello curato dall’Associazione tartufai altotevere presso il Lago di Rignaldello. E poi “Bianco pregiato kids-dove la fantasia mette radici”, in piazza Fanti, all’interno dell’area dedicata ai bambini e bambini con attività programmate nella tre giorni, educative, spazi di gioco, di lettura e di relax, l’Associazione Cavatori dell’Alta Valle del Tevere svolgerà attività insieme ai loro amici a quattro zampe rivolte ai bambini. Sabato 1 Novembre alle ore 16 sfilata di bellezza del Lagotto Romagnolo in Corso Vittorio Emanuele. Domenica 2 Novembre Giardini del Cassero.
ore 10.00 “4° memorial Alessandro Ghigi a cura dell’Associazione Tartufai Alta Valle del Tevere e Comune di Città di Castello.

Per tutte le informazioni sul Salone del Tartufo Bianco Pregiato è possibile consultare il sito web della manifestazione (https://biancopregiato.it/), i portali istituzionali del Comune di Città di Castello (https://www.comune.cittadicastello.pg.it/) e di Città di Castello Turismo (https://www.cittadicastelloturismo.it/), insieme ai canali social collegati all’evento: tel. 075- 8529254 – 8554922.

Redazione
© Riproduzione riservata
22/10/2025 12:15:21


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