Moria di pesci nel fiume Tevere nei pressi di Promano nel comune di Città di Castello

Attivati i protocolli previsti dalle linee guida della Regione Umbria
ARPA Umbria ha ricevuto una segnalazione da parte di un pescatore riguardante la presenza di numerosi pesci morti nel tratto del Fiume Tevere in località Promano, nel Comune di Città di Castello.
In applicazione delle Linee Guida per la gestione delle morie di fauna ittica, emanate dalla Regione Umbria il 30 giugno 2025, è stato prontamente attivato il Servizio Sanità Animale della USL Umbria 1 e la Polizia Provinciale di Perugia.
Nel punto indicato sono stati rinvenuti tra i 100 e i 150 esemplari di pesci morti, prevalentemente della specie Barbo, con presenza minore di Cavedani. Tra gli esemplari erano presenti sia individui giovani che adulti, con peso fino a circa 2,5 kg. Campioni di entrambe le specie sono stati prelevati dalla USL 1 e saranno analizzati presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale Umbria-Marche per accertare le cause della moria.
Il pescatore ha riferito che alcuni pesci morti venivano trasportati dalla corrente, suggerendo che l’evento possa essersi verificato a monte del punto segnalato. I pesci si trovavano accumulati in aree di calma subito dopo un piccolo salto del fiume in località Promano.
ARPA Umbria ha immediatamente avviato la verifica dei dati del monitoraggio continuo del Fiume Tevere, effettuato da anni tramite centralina fissa situata in località Santa Lucia, circa 6 km a monte del luogo interessato. I dati non evidenziano anomalie, e anche i parametri ambientali rilevati sul posto, tra cui ossigeno disciolto e temperatura dell’acqua, risultano nella norma. Tuttavia, a fini precauzionali, è stato effettuato un campionamento delle acque per ulteriori analisi in laboratorio.
La USL ha provveduto a informare il Comune di Città di Castello, che dovrà occuparsi della rimozione delle carcasse. La Polizia Provinciale è attualmente impegnata nell’ispezione di ulteriori tratti del fiume e dei suoi affluenti, su entrambe le sponde, al fine di verificare eventuali altri casi di moria o la presenza di possibili sversamenti illeciti.
Questa prima applicazione delle nuove linee guida regionali si è dimostrata efficace, consentendo un intervento tempestivo, coordinato e strutturato tra tutti gli enti coinvolti.
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