Arezzo–Firenze, treni regionali dirottati sulla linea lenta

De Robertis e Ceccarelli (PD) interrogano la Regione Toscana: "Disagio inaccettabile"
Quello che si prospetta è un grave peggioramento del servizio ferroviario dei collegamenti regionali tra Arezzo, il Valdarno e Firenze, se le indicazioni di RFI e Trenitalia trovassero conferma ed attuazione dal prossimo dicembre. Secondo quanto denunciato dal Comitato dei pendolari del Valdarno Direttissima, con l’entrata in vigore del nuovo orario, i treni regionali sarebbero trasferiti sulla cosiddetta "linea lenta", allungando notevolmente i tempi di percorrenza per migliaia di utenti quotidiani, studenti e lavoratori.
A sollevare il caso in Consiglio regionale sono stati i consiglieri Lucia De Robertis e Vincenzo Ceccarelli (PD), che hanno depositato un’interrogazione per chiedere alla Giunta quali iniziative intenda intraprendere per scongiurare questa ipotesi, che rischia di compromettere la fiducia nel trasporto pubblico locale e incentivare il ritorno all’uso dell’auto privata.
“La direttrice Arezzo–Valdarno–Firenze è strategica per la mobilità pendolare – dichiarano De Robertis e Ceccarelli – e già oggi sconta criticità rilevanti, come la scarsa puntualità dovuta alla priorità concessa ai treni ad alta velocità, che spesso sottraggono tracce orarie al traffico regionale. Dirottare i convogli sulla linea lenta aggraverà una situazione già problematica e renderà il servizio del tutto inadeguato”.
I due consiglieri sottolineano anche come l’unica vera soluzione strutturale resti la realizzazione della seconda galleria del San Donato, opera più volte sollecitata in sede istituzionale ma ancora lontana dalla concretizzazione.
“È indispensabile – concludono – che la Regione convochi con urgenza RFI e Trenitalia per individuare soluzioni alternative che garantiscano efficienza e tempi di percorrenza adeguati. Non si può scaricare sulle spalle dei pendolari il peso dei lavori in corso sulla rete ferroviaria”.
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