Pioggia di missili russi senza precedenti sull'Ucraina, danni gravi e morti
Biden: "Sì ad armi a lungo raggio"
Vladimir Putin è un po' così. Scholz non ha fatto in tempo ad abbassare la cornetta - "il presidente ha più volte affermato di essere aperto al dialogo" ha ribadito oggi il Cremlino - che sull'Ucraina sono piovuti 120 missili e 90 droni. L'attacco, uno dei più massicci, ha causato ingenti danni alle infrastrutture energetiche e almeno 10 vittime anche nelle zone occidentali del Paese tanto che la Polonia ha fatto decollare i caccia a scopo precauzionale.
Una nuova escalation
Un attacco così grave e pesante, quello di Mosca, che l'Ucraina annuncia restrizioni energetiche a livello nazionale da domani. Il motivo del ritorno temporaneo delle restrizioni, spiega Ukrenergo, ripreso da Ukraiska Pravda, è il danno agli impianti energetici durante il massiccio attacco missilistico e di droni di oggi. "I lavoratori del settore energetico stanno lavorando per eliminare le conseguenze al fine di riportare al lavoro le attrezzature danneggiate dal nemico il prima possibile", si legge nel messaggio. Ukrenergo ha esortato a non accendere più gli apparecchi elettrici contemporaneamente
Gli Usa e il sì alle armi a lungo raggio
Si è superato il limite per Joe Biden che, dopo mesi di rifiuti e a due mesi dall'insediamento di Trump, ha autorizzato Kiev a usare i missili a lungo raggio americani Atacms, con una gittata fino a 300 chilometri, per colpire in Russia. Secondo i funzionari Usa le armi probabilmente saranno dispiegate all'inizio contro le truppe russe e nordcoreane in difesa delle forze ucraine nelle regione di Kursk. L'Ucraina prevede di condurre i suoi primi attacchi a lungo raggio nei prossimi giorni, senza però rivelare dettagli per motivi di sicurezza operativa. Putin aveva messo in guardia a settembre sull'autorizzazione all'uso di Atacm spiegando che Mosca lo considererebbe come una "partecipazione diretta" dei Paesi della Nato alla guerra in Ucraina. Ma la decisione di Biden non piace neanche ai fedelissimi di Trump: "Un'escalation prima di lasciare" la presidenza, attacca su X il repubblicano Richard Grenell.
La rabbia di Kiev
"Siamo stati colpiti da uno dei raid più potenti di sempre", ha dichiarato il ministro degli Esteri ucraino, Andryi Sybiha, una volta analizzata la situazione (il bilancio finale parla di almeno 10 civili morti e circa 19 feriti in diverse regioni).
Secondo il ministro dell'Energia Herman Halushchenko, Mosca ha preso di mira "la produzione di energia e la rete di trasmissione in tutta l'Ucraina", facendo scattare interruzioni di emergenza in varie regioni, con black-out previsti anche nei prossimi giorni. Il ministero della Difesa russo ha precisato di aver preso di mira "le infrastrutture energetiche ucraine che alimentano l'operatività del complesso militare-industriale e le imprese che fabbricano mezzi bellici" nonché "gli aeroporti militari e gli impianti di produzione di gas".
"I terroristi russi - ha accusato Volodymyr Zelensky - hanno utilizzato droni di vario tipo, in particolare gli Shahed, ma anche missili da crociera, balistici e ipersonici, come gli Iskander, Zirkon e Kinzhal". "Le nostre forze di difesa hanno distrutto più di 140 obiettivi e siamo grati alla nostra aviazione - piloti di F-16, Sukhoi e MiG - e ai gruppi di fuoco mobili, alle unità di guerra elettronica: tutti hanno lavorato in modo organizzato", ha dichiarato Zelensky. Ma non è bastato a neutralizzare del tutto l'assalto. La portata dell'attacco fa alzare l'allerta anche all'Aiea: "I massicci raid russi in tutto il paese mettono ulteriormente sotto pressione la sicurezza nucleare", avverte Rafael Grossi.
Trudeau: "Impossibile difendere Kiev senza gli Usa"
Il premier canadese Justin Trudeau ha detto chiaramente: “Tutti gli alleati del mondo non potrebbero sostituire un ritiro completo del sostegno degli Stati Uniti all’Ucraina“. Per questo si attende con apprensione l'avvicendarsi della presidenza Trump a Biden ormai a fine mandato. La svolta americana potrebbe, se non cambiare l'esito del conflitto, dare un chiaro segnale a Putin e ai suoi alleati, a partire dalla Corea del Nord. Anche perché, mette in guardia Bloomberg, la Corea del Nord potrebbe inviare fino a 100.000 soldati per aiutare la Russia, se l'alleanza fra Mosca e Pyongyang continuerà a crescere. E il presidente Emmanuel Macron, in visita in Argentina, ha sottolineato che "Putin non è pronto a negoziare".
Il lavoro diplomatico per raggiungere una soluzione
Il tema sarà in parte al centro dell'incontro a Rio fra il cancelliere tedesco e il presidente cinese Xi Jinping. Olaf Scholz farà pressione sul leader cinese affinché usi la sua influenza per evitare un'ulteriore escalation della guerra.
Preghiere che sinora non hanno sortito un gran effetto. Anzi. L'Ue ha fornito ai Paesi membri prove "credibili" che in Cina opera una fabbrica di droni di tipo militare di proprietà di una compagnia russa (l'Almaz-Antey), sebbene non sia ancora del tutto chiaro se i droni siano stati già usati in Ucraina. Si tratta ad ogni modo di uno sviluppo preoccupante e sarà oggetto di discussione domani al Consiglio Affari Esteri di Bruxelles, con alcune capitali che chiedono già "conseguenze" attraverso "l'intero arco di strumenti a disposizione". E se i grandi della terra si vedono a Rio per il G20, l'opposizione russa è invece scesa in piazza Berlino. Guidati dalla vedova di Alexei Navalny, Yulia Navalnaya, circa 2.000 sostenitori hanno sfilato per le strade della capitale tedesca - dove vivono in esilio molti attivisti - nonostante il cielo scuro, scandendo 'No alla guerra' e 'Russia senza Putin', terminando il corteo davanti all'ambasciata russa.
Esercitazioni Nato in Finlandia
Per la prima volta da quando ha aderito all'Alleanza atlntica lo scorso anno, la Finlandia sta ospitando sercitazioni di artiglieria su larga scala organizzate dalla Nato. Le esercitazioni, nel nord della Lapponia, fanno parte del Dynamic Front 25, la più grande esercitazione di artiglieria della Nato mai organizzata in Europa, con esercitazioni di tiro in Finlandia, Estonia, Germania, Romania e Polonia. In questo scenario, per la prima volta gli alleati della Nato stanno compiendo esercitazioni con il fuoco di artiglieria su larga scala sul suolo finlandese, a meno di 200 km dal confine con la Russia.
La Finlandia, che condivide un confine di 1.300 chilometri con la Russia, è entrata nella Nato nell'aprile 2023, ponendo fine a decenni di non allineamento militare, in seguito all'invasione dell'Ucraina da parte di Mosca nel febbraio 2022. Fino a 3.600 soldati provenienti da Finlandia, Stati Uniti, Svezia, Gran Bretagna, Francia e altri paesi della NATO si addestrano mentre il freddo umido inizia a invadere il vasto paesaggio artico della Lapponia. Il poligono di tiro e area di allenamento della Lapponia, chiamato Rovajarvi, è il più grande d'Europa.
Soccorsi ucraini rimuovono detriti attorno al cratere lasciato da un missile russo (Ansa)
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