Gragnano e Gricignano a Sansepolcro: due club si uniscono per il grande calcio
Un accordo unico in Italia: doppio tesseramento per scendere in campo in Umbria e Toscana
Nessuna fusione, poiché i due club restano indipendenti, bensì un accordo che di fatto prevede un doppio tesseramento tale da poter disputare due differenti campionati. Un caso più unico che raro, almeno nel centro Italia, avvenuto a Sansepolcro tra le realtà di Gragnano e di Gricignano. Nomi di due delle principali frazioni del territorio biturgense. Se vogliamo, quindi, è da considerala una sorta di ‘compensazione a vicenda’. Se la scorsa è stata una stagione pilota, questa è diventata una conferma: progetto che è stato seguito da Luca Rivi per squadra del Gricignano e da Andrea Laurenzi per l’Asa Gragnano. “E’ un progetto ambizioso, ma che ha comunque dato i suoi frutti – spiegano Rivi e Laurenzi, che si sono ritrovati per rinnovare l’accordo con una stretta di mano – perché in Toscana partecipiamo al Campionato di Eccellenza Uisp Arezzo, mentre in Umbria al Campionato Amatori Girone unico di Città di Castello Lega Nazionale Dilettanti. Se nella passata stagione eravamo una 30ina di tesserati, oggi mancano ancora un paio di settimane e i tesserati sono già oltre 55 e ci sono tanti calciatori – anche ex professionisti – i quali hanno sposato il nostro progetto. Vogliamo fare un nome su tutti, forse il più conosciuto: quello di Fabio Catacchini che, in ultimo, è stato pure il tecnico del Sansepolcro Calcio nella ultime giornate del campionato di Serie D”. Perché la necessità di stringere questo accordo? “Di fatto per compensarsi uno con l’altro e dar vita a qualcosa di nuovo. Si parla di amatoriale, quindi di divertimento puro, ma ci possono essere sempre dei problemi: bene, con una rosa maggiore e variegata si può partecipare a due campionati diversi con gli stessi tesserati che una volta possono scendere in campo in quello umbro e una volta in quello toscano. Quindi, rispettando anche quelle che possono poi essere le esigenze personali. Questo consente di divertirsi da una parte e di non arrivare con l’acqua alla gola alla partita che può essere il sabato pomeriggio, oppure nelle sere infrasettimanali. Se vogliamo – proseguono Rivi e Laurenzi – c’è anche un aspetto sociale in questo accordo: un tifo unitario che grazie a questo progetto sta portando sempre più abitanti a vivere il campo e le frazioni. La sfida è grande, ma vedendo quanto già fatto lo scorso anno siamo certi che i risultati ci saranno di nuovo. E chi lo sa, magari possiamo essere dei precursori e ‘copiati’ in altre parti d’Italia”.
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