Erba sintetica a Sansepolcro, archiviato il caso e tolti i sigilli dai rotoli
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Era stato posto sotto sequestro materiale per quasi 100.000 chili in quattro differenti siti
Finisce con l’archiviazione il caso dell’erba sintetica a Sansepolcro sequestrata dai carabinieri forestali poiché, secondo loro, maneggiata in maniera non corretta. Il Pm Marco Dioni, nei giorni scorsi, ha notificato il dissequestro sia all’ufficio ambiente del Comune biturgense che al titolare dell’impresa umbra che ne aveva provveduto alla rimozione. Il caso balzò alle cronache nei mesi scorsi: secondo i carabinieri forestali della Stazione di Sansepolcro, infatti, il materiale classificato come rifiuto speciale, in parte sarebbe stato smaltito in modo corretto, ma altro ne è stato trovato in quattro siti del territorio comunale, probabilmente pronto per essere utilizzato in modo nuovo a beneficio della collettività. Ma secondo i carabinieri che hanno apposto i sigilli ai grossi rotoli, non si poteva fare. Questo perché i fili di erba sono composti da polietilene e plastica, all'interno si trovano micro sfere fatte con gomma di pneumatici e sabbia silicea. Sono state effettuate delle analisi per stabilire se il rifiuto è della tabella pericolosi o non pericolosi. I vecchi rotoloni di erba sintetica che ricoprivano il manto dell’antistadio del Buitoni di Sansepolcro, sostituiti proprio 7 mesi fa – a dicembre 2023 – vennero rimossi nell’ambito del progetto di rinnovamento dell’impianto sportivo. La parte di erba rimossa e destinata al riutilizzo è stata sottoposta ad accurate analisi che non hanno riscontrato valori assimilabili a rifiuto. Oltretutto nessun deposito incontrollato è stato accatastato. Parte di questa erba è stata correttamente smaltita mentre l’altra, la più corposa in percentuale e di migliore qualità, era stato stabilito di riutilizzarla in altre aree di proprietà pubblica come giardini e aree verdi delle scuole. Un totale di 90.000 chili di materiale stoccato nella zona di Gragnano, in via Macchiavelli, a Gricignano e all’interno del parco del Campaccio; questi i siti nei quali era stato previsto il riuso del materiale. A distanza di qualche mese, infatti, il giudice ha dissequestrato l’intero materiale perché non è stato considerato un rifiuto e di fatto l’archiviazione del procedimento. Il Pm Dioni, infatti, ha stabilito che dovevano essere gli stessi carabinieri forestali di Sansepolcro a rimuovere i sigilli che avevano posto qualche settimana prima.
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