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Giostra del Saracino, la Lancia d'Oro di giugno dedicata a Giorgio Vasari

Pittore, architetto e scrittore aretino di cui si celebrano i 450 anni della morte

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Rami che si attorcigliano attorno ad un tronco liberamente ispirati alla tavola dell'Allegoria dell'Immacolata Concezione, il legno di tiglio tanto caro a Vasari, il volto del poliedrico artista aretino, il dettaglio degli Uffizi, le Logge simbolo di Piazza Grande, il richiamo, nei colori, ai soffitti di Casa Vasari… C’è tutto questo e molto di più nella Lancia d’Oro dedicata, nell’Anno Vasariano, al pittore, architetto e scrittore aretino di cui si celebrano i 450 anni della morte.

Presentata questa mattina nella sala del Consiglio Comunale, l’ingresso della Lancia d’Oro è stato preceduto dall’annuncio del Premio Civitas Aretii che, previsto tra le cerimonie dell’Anno Giostresco, torna dopo tre anni di assenza (l’ultima edizione si è svolta nel 2020) e sarà consegnato venerdì 21 giugno alle ore 10.00 nella Sala del Consiglio Comunale. La prestigiosa onorificenza, istituita nel 2004 alla memoria di monsignor Angelo Tafi, viene conferita dal Comune di Arezzo a personalità benemerite che con il loro operato contribuiscono a diffondere la conoscenza di Arezzo oltre i confini territoriali.

Occhi puntati sulla Lancia d’Oro. Opera, nell’elsa, di Giovanni Frangi, tra i maggiori esponenti dell’arte contemporanea in Italia, e del maestro intagliatore Francesco Conti, è nella “bottega” di quest’ultimo, in via Mazzini, nella quale nascono tutte le Lance d’Oro, che ha preso vita l’ennesimo capolavoro che i quattro quartieri si contenderanno in Piazza Grande sabato 22 giugno per la 145esima Giostra del Saracino.

“La dedica di questa lancia a Giorgio Vasari rappresenta uno degli elementi più importanti dell’anno vasariano con il quale celebriamo il nostro illustre concittadino”, commenta il sindaco Alessandro Ghinelli. “Un trofeo – prosegue - in cui si ritrova l’iconografia vasariana, che mostra i simboli della nostra città e che fonde insieme due personalità diverse per esperienza e tradizione, l’artista Giovanni Frangi che ha realizzato l’elsa e il maestro Conti che ha intagliato e decorato l’opera integrale. Chi la vincerà, si aggiudicherà un prezioso tesoro sia per il valore intrinseco del trofeo, sia per il significato che riveste per la città l’intitolazione di questa lancia a Giorgio Vasari. Un significato considerevole che si ritrova nell’enorme affetto della città riscontrato nell’organizzazione degli eventi dell’anno vasariano: un fiorire di iniziative di privati e associazioni che hanno voluto produrre cultura vasariana a dimostrazione che la città si riconosce in questo suo illustre figlio”.

L’incontro tradizionale per la presentazione della Lancia d’Oro è stata anche l’occasione, per il sindaco Ghinelli, di ribadire le nuove modalità di consegna del trofeo dopo il via libera della Prefettura al ritorno dell’assegnazione di fronte alla Tribuna A. “La consegna – spiega - verrà effettuata da me al rettore del quartiere vincitore su di un’apposita struttura sistemata fuori dalla tribuna A con la raccomandazione, mi preme rimarcare, che una volta annunciato il quartiere vincitore da parte dell’araldo nessuno del pubblico in tribuna e in piedi si muova fino alla fine dell’esecuzione dell’Inno Terra d’Arezzo solo al termine del quale avverrà la consegna”.

Un momento di festa da non macchiare per godere al meglio della vittoria di un trofeo tanto prezioso che l’artista Giovanni Frangi, impossibilitato a partecipare alla presentazione, ha voluto comunque descrivere con una sua nota. “Dopo la mia mostra ‘Le mille vite di Showboat’ appena conclusa ad Arezzo grazie al supporto di Alessandro Sarteanesi e della casa editrice Magonza – ha spiegato Frangi – sono stato felice di dare il mio contributo ad un evento così importante per la vostra città come la Giostra del Saracino. La scultura che ho realizzato si rifà ai temi del mio lavoro legati alla natura. Si tratta di una forma astratta che prende ispirazione da rami che si attorcigliano attorno a un tronco. Trovo che sia sempre importante uscire dalla propria comfort zone per dialogare con il mondo esterno. Diventa una sfida: dialogare con realtà nuove è motivo di stimolo per la propria energia creativa”.

A fare da collante tra l’artista e la Giostra del Saracino nel firmare in maniera autoriale il trofeo della manifestazione, come avviene ormai dal 2016, affidando la realizzazione dell’elsa ad un artista di primaria importanza, la Fondazione Guido d’Arezzo diretta da Lorenzo Cinatti: “Una lancia bellissima, un’opera d’arte vera per il quartiere che se la aggiudicherà che porta la firma di un artista contemporaneo di primaria importanza che si è profondamente ispirato all’opera Vasari e a quanto questo cittadino illustre ha lasciato in città, e non solo, come scrittore, pittore, scultore e architetto e che vogliamo celebrare in questo anno a lui dedicato”.

Nel pensare l'opera l’artista di è ispirato idealmente al dettaglio del serpente attorcigliato intorno all’albero dell’Allegoria dell’Immacolata Concezione, tavola di Vasari custodita agli Uffizi mentre nel completare l’opera il maestro Francesco Conti ha tratto spunto dal dipinto “Le primizie della Terra vengono offerte a Saturno” che fa parte degli affreschi della Sala degli Elementi di Palazzo Vecchio. L'elsa è in legno di tiglio che Vasari nei suoi scritti definiva: “il migliore tra tutti i legni perché ha pori uguali e ubbidisce più agevolmente alla lima et allo scarpello”. “Nell’asta – spiega il maestro Conti – ho voluto riportare, ispirandomi a ‘Le Vite’ del Vasari, il suo autoritratto e poi la scultura, l’architettura e la pittura, ovvero le tre arti figlie del disegno di cui disquisiva nel suo trattato. Si ritrovano poi i simboli di Arezzo, il plastico che è a Casa Vasari, le Logge Vasari e i simboli di Firenze presso cui Vasari ha lavorato alla Corte dei Medici, quindi gli Uffizi e uno scorcio di Palazzo Vecchio. In alto ci sono parti rosa di legno rarissimo che richiamano i soffitti di Casa Vasari. Oro zecchino e oro bianco a rifinire la lancia, abbiamo esagerato ma l’importanza della figura lo richiedeva”. 

A permettere la realizzazione della Lancia d’Oro per il terzo anno consecutivo Nuova Comauto che ha aderito al progetto “Adotta una Lancia”: “Da quando Nuova Comauto è arrivata ad Arezzo, tre anni fa, ha voluto fortemente legare il proprio nome a quello della principale manifestazione della città – spiega la responsabile marketing Martina Costantini – siamo felici e onorati di poterlo fare anche quest’anno per il terzo anno consecutivo grazie al progetto Adotta una lancia e permettere con il nostro contributo la realizzazione di un trofeo così bello ed importante”.

Nuova Comuato non era l’unico sponsor presente questa mattina, la conferenza è stata anche l’occasione per presentare l’azienda aretina Seco che da questa edizione entra a far parte degli sponsor della manifestazione. “Diamo il benvenuto anche a Seco – commenta il consigliere comunale delegato alla Giostra del Saracino Paolo Bertini – che si è legata alla manifestazione permettendo la realizzazione del nuovo palco sul quale si svolgerà la cerimonia di estrazione delle carriere. Quello che è stato utilizzato fino al 2023 mostrava i segni del tempo e da questa edizione, grazie al contributo di questa azienda, abbiamo provveduto alla sostituzione. La Giostra del Saracino è ormai da anni un veicolo importante e positivo che attrae interesse anche del mondo imprenditoriale del nostro territorio e Seco ne rappresenta una delle aziende leader”.

Alessandro Guido per SECO: “SECO rinnova il suo legame con la città di Arezzo, associando il proprio nome alla Giostra del Saracino, simbolo di unità e tradizione popolare, tramite un intervento che restituisce un palco rinnovato, nella sua forma e scenografia, per lo svolgimento dell’Estrazione delle Carriere e il Giuramento dei Capitani. La natura innovativa e la prospettiva internazionale di SECO si affiancano da sempre ad un profondo legame ed impegno verso il suo territorio di appartenenza. Un rapporto che ha radici profonde e si rinnoverà prossimamente con la realizzazione di due nuovi plessi industriali nel territorio aretino, dando vita ad un progetto che sarà occasione di reciproco sviluppo. SECO continua a sostenere il futuro di Arezzo, consolidando un legame che unisce tradizione e innovazione per il bene comune e valorizzando così l’unione con la città e con i propri abitanti.

A conclusione della conferenza stampa un commento di rito da parte dei rettori dei quattro quartieri.

Maurizio Carboni (Porta Sant’Andrea): “Ringrazio chi ha permesso la realizzazione della lancia, l’artista Frangi e il maestro Conti che ogni anno si supera con delle opere magistrali. La lancia è molto bella, ma lo sarà ancora più bella se si riesce a portarla in via delle Gagliarde”.

Andrea Fazzuoli (Porta Crucifera): “La lancia del 2010 dedicata a Giorgio Vasari è a Palazzo Alberti e sarebbe bello poterle affiancare anche questo trofeo”.

Roberto Felici (Porta del Foro): “Una lancia bellissima, grazie per averci regalato questa opera d’arte”.

Giacomo Magi (Porta Santo Spirito): “Mi preme innanzitutto ringraziare l’ufficio Giostra e l’amministrazione comunale, forse lo diamo per scontato ma in questi giorni si ha proprio la sensazione che il lavoro dell’amministrazione ruoti attorno al Saracino e alle esigenze de quartieri. Per quanto riguarda la lancia devo dire che non ci sono molte assonanze, rispetto agli altri quartieri, tra Santo Spirito e Giorgio Vasari, motivo in più per avere dal 22 giugno questa lancia ai Bastioni”.

Redazione
© Riproduzione riservata
14/06/2024 17:24:16


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