"Netanyahu come Hitler e Mussolini". Le parole choc di Erdogan
Da Istanbul, Erdogan ha espresso il suo appoggio ad Hamas condannando Netanyahu
Durante la 53esima Assemblea generale ordinaria della Fondazione per la diffusione della scienza a Istanbul, come riporta l'agenzia turca Anadolou, il presidente Recep Tayyip Erdoğan ha utilizzato parole di fuoco contro Israele e Benjamin Netanyahu, definendolo come un uomo che "si è guadagnato un posto accanto a Hitler, Mussolini e Stalin come nazisti del nostro tempo dopo i crimini umanitari commessi a Gaza". La posizione assunta dalla Turchia, che è un Paese Nato, è molto forte nell'ambito del conflitto mediorientale e si discosta da quella della maggior parte dei Paesi occidentali. Una posizione che rimarca la vicinanza culturale della Turchia con il mondo islamico, da sempre contrapposto a quello della religione biblica e a quello cristiano.
"La Turchia è un Paese che parla molto apertamente e chiaramente con i leader di Hamas e li sostiene fermamente", ha poi aggiunto Erdogan, esplicitando il legame che lo lega all'organizzazione terroristica che ha assunto il controllo della Striscia di Gaza nel 2006 tramite il voto, che non è mai più stato concesso. "I testimoni più vicini della lotta sincera della Turchia per la causa palestinese sono i nostri fratelli e sorelle palestinesi con tutti i loro gruppi", ha aggiunto il presidente turco che ha ribadito, rivolgendosi evidentemente al mondo occidentale, che "nessuno può farci qualificare Hamas come un'organizzazione terroristica".
Al momento, Hamas è considerata come tale, da ben prima degli eventi del 7 ottobre da Unione europea, Organizzazione degli Stati Americani, Stati Uniti, Israele, Canada, Regno Unito, Australia, Nuova Zelanda e Giappone. La presa di distanza di Erdogan potrebbe avere un forte impatto in caso di escalation della guerra in Medioriente, che i Paesi occidentali stanno tentando di scongiurare intervenendo a più liveli, anche con Netanyahu. Ma nel suo discorso, il presidente turco non ha risparmiato nemmeno critiche verso il mondo islamico, al quale sente di appartenenere con il suo Paese, che oggi conta circa 2 miliardi di persone. Quel mondo, accusa Erdogan, "purtroppo non ha adempiuto al proprio dovere di fratellanza verso il popolo palestinese nel suo vero senso".
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